

in foto i sindaci della zona a montecitorio
L'emergenza idrica che attanaglia la Campania, compromettendo la vita quotidiana, lo sviluppo economico e i servizi essenziali, è destinata ad arrivare dritta nel cuore delle istituzioni democratiche.
Mercoledì 10 dicembre, a partire dalle ore 11, i sindaci dell'Irpinia e del Sannio lasceranno le loro comunità per una mobilitazione compatta e decisa: un presidio statico e pacifico in Piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati. Indossando la fascia tricolore e nel pieno rispetto delle norme, i primi cittadini alzano la voce per richiamare l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla "gravissima emergenza" che si trascina da mesi.
Le richieste avanzate dai sindaci sono chiare e perentorie. Al centro della protesta c'è l'esigenza di un riconoscimento formale dello stato di emergenza idrica e l'istituzione urgente di un Fondo straordinario nazionale destinato al rifacimento e alla digitalizzazione delle reti, oggi vetuste e colabrodo.
Non solo risorse: i sindaci chiedono anche la valutazione di una Struttura commissariale che abbia il potere di coordinare efficacemente progettazione e cantieri, velocizzando gli interventi necessari. Infine, un punto cruciale riguarda i territori sorgentizi: si esige un riequilibrio dei trasferimenti idrici interregionali che tenga finalmente conto dei diritti e delle esigenze di quelle aree che donano l'acqua.
Alla mobilitazione hanno già aderito i sindaci di una dozzina di comuni, tra cui Ariano Irpino, Pietradefusi, Sant'Angelo dei Lombardi, Nusco, Calitri, San Giorgio del Sannio, Solofra e Montoro.
La loro presenza compatta a Roma vuole affermare un principio ineludibile: l'acqua è una risorsa vitale e imprescindibile per il futuro di Irpinia e Sannio e non può più essere ostaggio di ritardi, sprechi e squilibri territoriali. "L'emergenza idrica – dichiarano i promotori – deve essere riconosciuta come una priorità nazionale. È tempo di risposte immediate.