Napoli - Erano da tempo sotto osservazione, ma il blitz scattato ieri ha chiuso il cerchio attorno ai due figli di Giovanni Cortese, detto “’o Cavallaro”, figura di primo piano del clan Di Lauro e già braccio destro del defunto Cosimo Di Lauro, protagonista della prima sanguinosa faida di Scampia.
Mario Cortese, 23 anni, e sua sorella Nunzia, 20, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Stella: per i due, considerati da tempo vicini alle dinamiche del gruppo familiare, si sono aperte le porte del carcere.
L’intervento è scattato tra Secondigliano e Arzano, in una corte di via del Camposanto, dove i militari hanno notato movimenti sospetti da un balcone. Alla vista delle pattuglie, i due giovani avrebbero tentato di disfarsi di alcuni cartoni, lanciandoli nel vuoto.
All’interno, però, i carabinieri hanno trovato un carico di droga ben più consistente: 41 chili e 225 grammi di hashish, suddivisi in panetti pronti per la distribuzione.
Nell’appartamento, oltre allo stupefacente, è stato sequestrato anche materiale per il confezionamento, telefoni cellulari e diversi manoscritti. Presente in casa anche la madre dei due ragazzi, una donna di 45 anni, denunciata a piede libero.
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Da mesi, spiegano gli inquirenti, Mario e Nunzia erano attenzionati non solo per l’attività di spaccio ma anche per le videochiamate illegali con il padre detenuto, poi diffuse sui social come gesto di ostentazione e appartenenza.
Immagini che hanno attirato l’attenzione degli investigatori e consolidato le ipotesi di un coinvolgimento diretto dei due giovani nelle dinamiche criminali del clan.
Una famiglia, quella dei Cortese, ben nota alle forze dell’ordine: il capofamiglia, Giovanni “’o Cavallaro”, è da anni figura storica della galassia dei Di Lauro. Ora, i riflettori si spostano sui figli, protagonisti di un arresto che riaccende i fari su un nome che continua a fare rumore nei quartieri dell’hinterland napoletano.
E gli investigatori vogliono anche ricostruire la filiera del traffico di droga dai fornitori agli acquirenti finali. I clienti ai quali era destinata la droga e anche a quali piazza di spaccio.






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