

Davide Ancelotti
Si chiude in anticipo e con più ombre che luci la prima avventura da capo allenatore di Davide Ancelotti. Il Botafogo ha ufficializzato l’esonero del tecnico trentaseienne dopo appena cinque mesi dal suo approdo a Rio de Janeiro, mettendo fine a un progetto che avrebbe dovuto avere respiro lungo e che invece si è arenato ben prima della scadenza contrattuale fissata a dicembre 2026.
Sul campo i risultati non hanno convinto fino in fondo. Il Botafogo ha chiuso il campionato brasiliano al sesto posto, lontanissimo dalla vetta e con un distacco di sedici punti dal Flamengo campione, mentre in Copa Libertadores il cammino si è fermato agli ottavi di finale contro la LDU di Quito. Un bilancio giudicato insufficiente per una squadra chiamata a confermarsi dopo i successi della stagione precedente.
Eppure, secondo quanto riportato da O Globo, la dirigenza non aveva inizialmente bocciato in toto il lavoro dell’ex assistente di Real Madrid e Napoli. La valutazione tecnica era considerata nel complesso positiva, ma appesantita da un dato che ha fatto scattare l’allarme all’interno del club: il numero elevato di infortuni muscolari registrati nel corso della stagione.
Proprio questo aspetto avrebbe innescato la rottura definitiva. Il Botafogo avrebbe individuato nel preparatore atletico Luca Guerra, uomo di fiducia di Ancelotti, il principale responsabile dei problemi fisici, chiedendo al tecnico un cambio immediato nello staff. Di fronte alla richiesta di rinunciare al suo collaboratore, Ancelotti avrebbe inizialmente aperto al dialogo per poi scegliere di difendere il proprio gruppo di lavoro. Una presa di posizione che ha segnato il punto di non ritorno e spinto il club a interrompere subito il rapporto.