Arzano– Un’azienda operativa senza contratto di energia ma alimentata lo stesso, grazie a un presunto allaccio diretto alla rete elettrica. È lo scenario ricostruito dai carabinieri della Tenenza di Arzano nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di un intervento in uno stabilimento che produce infissi in alluminio e ferro.
I militari avrebbero accertato l’assenza di una regolare fornitura, nonostante l’illuminazione e i macchinari risultassero funzionanti: da qui la contestazione del furto di energia elettrica, con il sequestro dell’impianto abusivo e gli accertamenti tecnici per quantificare il danno.
Ma il controllo avrebbe fatto emergere anche un secondo fronte, ben più delicato. In uno degli uffici, infatti, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola calibro .357 Magnum con matricola abrasa e 6 proiettili nel tamburo. Nel corso della perquisizione sarebbero state recuperate anche 43 cartucce dello stesso calibro, 50 cartucce calibro 9x21, 7 cartucce calibro 7,65 e una carabina ad aria compressa.
In manette sono finiti i titolari della società: Luigi Attrice, 32 anni, e il padre, 60 anni. Dopo le formalità di rito, i due sono stati posti agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio, e dovranno rispondere di furto di energia elettrica e detenzione di arma clandestina (oltre alle ulteriori valutazioni dell’autorità giudiziaria in relazione alle munizioni).
Il nome del 32enne compare nelle inchieste sul clan ella 167
Il nome del 32enne – secondo quanto riportato nella bozza – compare in precedenti atti d’indagine legati al contesto criminale della zona 167 e alla cosca dei Monfregolo; si tratta però di un riferimento di contesto che, allo stato, non equivale a nuove contestazioni in questo procedimento.
Il nome di Luigi Attrice compare in molte inhcieste giudizairie e ordinanze cautelari che riguardoano il clan della 167 e in particolare la cosca dei Monfregolo.
P.B.
Fonte REDAZIONE






Scegli il canale social su cui vuoi iscriverti