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Omicidio di Pasquale Nappo, fermi convalidati: carcere per i due giovani killer

Il gip conferma le accuse di omicidio premeditato e metodo mafioso per Giuseppe Esposito e Antonio Abbruzzese: i due restano in cella per l’agguato costato la vita al 18enne la notte del 2 novembre in piazza Pace a Boscoreale
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Restano in carcere i due giovani accusati dell’omicidio di Pasquale Nappo, il 18enne ucciso a colpi di pistola la notte del 2 novembre in piazza Pace, a Boscoreale. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato i fermi emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di Giuseppe Esposito, 18 anni, incensurato, e Antonio Abbruzzese, 23 anni, entrambi difesi dall’avvocato Mauro Porcelli.

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Per i due indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere: dovranno rispondere di omicidio volontario premeditato, aggravato dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti, i due sarebbero i responsabili dell’agguato che ha sconvolto il centro di Boscoreale nel cuore della notte, quando tre colpi di pistola hanno raggiunto Nappo mentre si trovava in piazza insieme a un gruppo di amici.

Il diciottenne, colpito mortalmente, è deceduto poco dopo. Le indagini della Dda e dei carabinieri hanno portato in meno di 24 ore all’individuazione dei presunti killer, grazie all’analisi dei filmati di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte sul posto.

Nelle scorse ore, Esposito è stato ascoltato dal giudice nel corso dell’udienza di convalida, mentre Abbruzzese – affetto da problemi di salute – ha partecipato all’udienza nel pomeriggio. Entrambi hanno respinto le accuse, ma il quadro probatorio raccolto dagli investigatori è stato ritenuto sufficiente per disporre la detenzione in carcere.

Gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire il movente del delitto e verificare eventuali collegamenti con ambienti criminali del territorio, ipotesi che ha spinto la procura a contestare anche l’aggravante mafiosa.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
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Commenti (1)

E’ veramente triste che succedono queste cose nel nostra società. Non e’ possibile che giovani arrivano a fare simili atti di violenza. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili siano puniti adeguatamente.

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