Napoli– Non è il primo, e purtroppo non sarà l'ultimo. L'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli si conferma tragico teatro di un'emergenza senza fine: quella delle aggressioni al personale sanitario.
Ieri, un uomo di 26 anni, giunto in pronto soccorso per un banale trauma, ha scatenato il panico, trasformando la sala d'attesa in un incubo. Ha impugnato un paio di forbici, minacciando di morte due infermiere, per poi aggredire fisicamente un'operatrice socio-sanitaria (OSS).
La cronaca della follia
La sequenza, avvenuta nel presidio della Pignasecca, porta la firma di un 26enne napoletano. Si era presentato riferendo di aver battuto la testa contro un mobile. Dopo il triage e l'assegnazione di un codice verde – bassa priorità – gli era stato chiesto, come da prassi, di attendere il suo turno.
Ma la pazienza è durata poco.Potrebbe interessarti
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L'uomo ha estratto delle forbici dalla tasca del giubbotto, brandendole come un'arma. La scena è stata terrificante: prima ha puntato la lama contro la pancia di un'infermiera, poi alla gola di una seconda collega, urlando minacce di morte. Non contento, si è scagliato contro un'operatrice socio-sanitaria che tentava di calmarlo, colpendola violentemente con calci e pugni all'addome.
L'allarme: "Così non si può lavorare"
Il raid è stato interrotto solo grazie al rapido intervento delle guardie giurate e degli agenti del drappello di Polizia di Stato, fortunatamente presente all'interno del nosocomio. Il 26enne, che alla successiva TAC è risultato negativo per il trauma cranico per cui era venuto, è stato arrestato.
L'episodio ha riaperto una ferita mai chiusa nella sanità napoletana. "L'aggressione non è degenerata oltre ai politraumi riportati dall'operatrice, che ha ricevuto 10 giorni di prognosi, ma è una vicenda gravissima," ha commentato amaro Emilio Bellinfante, direttore della medicina d'emergenza e del pronto soccorso.





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