Napoli – Con la morte di Marco Iazzetta, operaio 63enne di Afragola, salgono a 84 le vittime sul lavoro in Campania dall’inizio dell’anno. L’uomo, ricoverato per due mesi presso la clinica Villa dei Fiori di Acerra dopo un grave incidente in un cantiere edile a Scampia, non ce l’ha fatta.
A diffondere i dati è la Cgil Campania, che parla di una “strage silenziosa” e di una situazione ormai insostenibile.
Campania terza in Italia per decessi sul lavoro
Secondo i numeri raccolti dall’Osservatorio nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro, la Campania è la terza regione italiana per numero di decessi, dietro solo a Lombardia e Veneto.
Se si considerano anche le vittime in itinere, ossia durante il tragitto casa-lavoro, il bilancio regionale sale a 108 morti. Di queste, 28 si registrano tra Napoli e la sua provincia, confermando l’area metropolitana come uno dei territori più colpiti dal fenomeno.
La Cgil: “Il badge di cantiere non basta”
Il sindacato critica le nuove misure introdotte dal Governo con l’ultimo decreto legge approvato in Consiglio dei ministri.Potrebbe interessarti
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Il provvedimento, che introduce il badge di cantiere obbligatorio anche per i lavoratori e le lavoratrici dei subappalti, è ritenuto “un passo avanti, ma insufficiente”.
“Si tratta di una misura che può avere effetti positivi – osserva la Cgil Napoli e Campania – ma non incide sulle cause strutturali di un modello d’impresa che continua a produrre morti. Precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei contratti collettivi e compressione dei diritti restano la vera emergenza”.
Patente a crediti ancora inefficace
Anche sul fronte della patente a crediti per le imprese, il giudizio del sindacato resta critico.
“Nonostante le sanzioni siano state inasprite – sottolinea la Cgil – questo strumento continua a rivelarsi inefficace. Serve una vera certificazione della qualificazione delle imprese, capace di premiare chi rispetta le regole e di escludere chi specula sulla sicurezza”.
Una strage che non si ferma
Dietro i numeri, le vite di lavoratori e lavoratrici che ogni giorno perdono la vita nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi.
“La sicurezza – conclude la Cgil – non può essere un costo da tagliare. È un diritto fondamentale, e ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutti”.





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