Campania

La nuova emergenza riciclaggio: in Campania boom di criptovalute. Stravolto il mercato della criminalità

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Napoli  – La lotta alla criminalità finanziaria in Italia segna un punto di non ritorno, e il cuore di questa rivoluzione è la Campania. I "panni sporchi" della Camorra e della criminalità organizzata hanno dismesso i borsoni pieni di contante per abbracciare l'anonimato e la velocità delle criptovalute, trasformando la regione nel nuovo epicentro del riciclaggio digitale.

Il quadro emerge in modo drammatico dall'ultimo "Quaderno dell'antiriciclaggio" pubblicato dalla UIF (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia), che analizza il primo semestre del 2025. I dati svelano un trend che è molto più di un campanello d'allarme: è il segnale che il crimine ha superato la vigilanza tradizionale.

Cripto contro contante: il sorpasso epocale

Per decenni, il contante è stato il re incontrastato del riciclaggio. Oggi, quel primato è stato frantumato.

Le operazioni sospette (SOS) legate alle cripto-attività hanno quasi raddoppiato nel primo semestre 2025, toccando una cifra impressionante: oltre 3,4 miliardi di euro di valore segnalato.

Il dato più sconvolgente, che indica il cambio di strategia del crimine, è il confronto con le forme tradizionali:

Criptovalute: Rappresentano il 7,0% del totale delle Segnalazioni di Operazioni Sospette (SOS).

Contante: Ccrolla al 3,4% del totale.

Il riciclaggio si è spostato irrevocabilmente dagli sportelli fisici alle blockchain e ai wallet digitali, offrendo pseudo-anonimato e velocità transfrontaliera istantanea, strumenti perfetti per chi opera fuori dalla legalità.

 La Campania è la "zona rossa" del rischio

Se a livello nazionale l'allarme è alto, sul fronte territoriale la situazione è esplosiva in Campania.

La regione emerge con forza come l'area con l'incremento più significativo di attività sospette. Le operazioni richieste o eseguite sul territorio sono passate da 7.146 a 10.439 SOS, registrando un balzo del 15,6%. A livello provinciale, Napoli si posiziona tra le città italiane a più elevata densità di rischio, confermando la concentrazione della criminalità finanziaria in aree ad alta presenza di organizzazioni criminali.

Il boom delle cripto, unito al quasi raddoppio delle segnalazioni connesse all’estero, evidenzia che la criminalità campana sta sfruttando la dimensione transnazionale e digitale per nascondere i propri profitti.

La sfida del futuro: non più banche, ma blockchain

La crescita generale delle segnalazioni, che sono aumentate del 15,6% in un anno, è trainata in parte da Banche e Poste, ma l’incremento più dirompente proviene dai prestatori di servizi per le cripto-attività (CASP). Le loro segnalazioni sono passate da 1.353 a 2.675 in un solo semestre, un aumento netto del 97,7%.

Il sistema sta reagendo, ma con lentezza. Mentre notai e banche sono rapidi nell'inoltrare le segnalazioni (11 e 24 giorni in media), gli operatori cripto hanno un tempo mediano di 78 giorni. Una latenza che, nel mondo velocissimo delle criptovalute, può permettere ai fondi illeciti di sparire nel nulla digitale.

La battaglia contro il riciclaggio si gioca ora su un campo di gioco completamente nuovo: non più solo arginare il contante, ma governare un ecosistema digitale complesso e senza confini. L'efficacia futura dipenderà dalla capacità di investigatori e operatori di adeguarsi alla velocità dell'innovazione tecnologica che la criminalità, in Campania e altrove, ha già saputo sfruttare a proprio vantaggio.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 17 Novembre 2025 - 11:05 - Giuseppe Del Gaudio
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Giuseppe Del Gaudio