

Fuoristrada “fantasma” della Protezione Civile per trasportare droga: 7 arresti
Avellino - – Per eludere i controlli e passare inosservati avevano escogitato un piano tanto semplice quanto insolito: utilizzare un fuoristrada della Protezione Civile, ormai in disuso, come veicolo per il trasporto della droga.
Un espediente che ha permesso alla banda di muoversi per mesi fra le province di Benevento e Avellino, fingendosi parte di un’istituzione impegnata in attività di pubblica utilità.
A smascherarli sono stati gli agenti della Polizia di Stato di Benevento, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’operazione, culminata con l’arresto di sette persone – cinque finite in carcere e due agli arresti domiciliari – ha portato alla luce un’organizzazione criminale radicata sul territorio campano, dedita al traffico di droga e a episodi di violenza intimidatoria.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, guidati dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Henry John Woodcock, il gruppo non si limitava allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Dalle indagini è emerso che alcuni membri avrebbero minacciato con un’arma una persona, picchiandola per ottenere il pagamento di un debito. L’organizzazione avrebbe inoltre messo in piedi una fitta rete di cessioni di droga, con ramificazioni che si estendevano da Napoli fino alle zone interne di Sannio e Irpinia.
Determinante, per ricostruire i movimenti del gruppo, è stato l’utilizzo di microspie installate proprio all’interno del fuoristrada “fantasma” della Protezione Civile, completamente estranea ai fatti.
Attraverso le intercettazioni ambientali, gli investigatori hanno individuato i luoghi di incontro, le consegne e persino i canali di approvvigionamento dello stupefacente da immettere sul mercato locale.
Durante le perquisizioni, la Polizia – supportata dalle unità cinofile e dal Reparto Volo della Questura di Napoli – ha sequestrato diverse partite di droga pronte per la distribuzione. Con gli arresti di oggi, la DDA ritiene di aver disarticolato un’organizzazione che per anni ha rifornito le piazze di spaccio delle province campane, mascherandosi dietro l’immagine di un’istituzione destinata a soccorrere cittadini in difficoltà.