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De Laurentiis, furia sul Maradona: "È un semicesso". Attacco frontale alla politica

Dal "Football Business Forum" alla Bocconi di Milano, il patron del Napoli spara a zero: "Paghiamo quanto il Psg, che però fattura 100 milioni con lo stadio. In Italia i politici sono i più grandi nemici del calcio".
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Milano– Un attacco durissimo, senza filtri, come nel suo stile. Aurelio De Laurentiis non usa mezzi termini per descrivere la situazione dello stadio di napoli e lancia un pesante atto d'accusa contro la classe politica italiana.

Parlando oggi, venerdì 7 novembre, dal prestigioso palco del "Football Business Forum" organizzato all'Università Bocconi di Milano da La Gazzetta dello Sport e Sda Bocconi, il presidente del Napoli ha usato un'immagine colorita ma brutale per definire l'impianto di Fuorigrotta.

"L'attuale stadio del Napoli è un semicesso", ha dichiarato De Laurentiis alla platea, rincarando la dose rispetto alle critiche già espresse in passato.

Il paragone impietoso con il Psg

Il patron azzurro ha contestualizzato i tentativi di miglioramento fatti in passato ("Quando venne Ancelotti riuscimmo a mettere a posto un po' di cose"), ma ha subito evidenziato l'abisso che separa la realtà napoletana da quella di altri top club europei, citando un caso specifico.

"Il Paris Saint-Germain paga la stessa cifra che paga il Napoli al Comune", ha spiegato De Laurentiis, "ma loro hanno in esclusiva lo stadio, con cui fatturano più di 100 milioni l'anno".

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La situazione del Napoli è diametralmente opposta: "Noi paghiamo la stessa cifra per avere lo stadio un giorno prima dell'evento, durante la partita, pulirlo e riconsegnarlo il giorno dopo". Una gestione che, secondo il presidente, azzoppa qualunque piano di sviluppo commerciale.

"Pista d'atletica e fossato: un handicap"

Le critiche non si sono fermate solo alla gestione, ma hanno colpito anche la struttura stessa dell'impianto intitolato alla leggenda argentina: "Abbiamo uno stadio con una pista d'atletica che non è il massimo, con un fossato che distanzia ancora di più lo spettatore".

Elementi che rendono l'esperienza del tifoso lontana dagli standard moderni e che rappresentano, secondo De Laurentiis, un ostacolo competitivo.

L'affondo sulla politica

Infine, l'affondo più pesante è stato riservato alla burocrazia e alla classe dirigente del Paese. "Abbiamo un grosso handicap", ha tuonato il presidente del Napoli, "ovvero gli 'italian politics' [le politiche italiane, ndr] che, indecentemente, sono diventati i più grandi nemici del calcio".

Un monito che suona anche come un avvertimento politico: "Se capissero che ci sono 25 milioni di possibili elettori [i tifosi], forse questi signori cambierebbero le idee".

Articolo pubblicato il 7 Novembre 2025 - 13:52 - A. Carlino
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