

Il Tribunale di Torre Annunziata
Il Tribunale di Torre Annunziata ha accolto le domande della Curatela del fallimento Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A., condannando Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al pagamento di 1.591.885,28 euro, oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese legali.
La sentenza, pronunciata il 5 novembre 2025 dal giudice Valentina Vitulano, arriva in primo grado e consolida l’impostazione accusatoria della Curatela verso gli istituti coinvolti nel dissesto.
Importo riconosciuto: 1.591.885,28 euro.
Accessori: interessi e rivalutazione monetaria.
Spese: condanna alle spese legali.
Grado: decisione di primo grado, impugnabile.
Il precedente del 31 ottobre
Il 31 ottobre, nello stesso fascio di contenziosi, un’altra pronuncia ha visto soccombente Ubi Banca, con un esito favorevole ai risparmiatori. Il doppio passaggio, a distanza di pochi giorni, delinea un orientamento che rafforza le pretese creditorie e sostiene la linea processuale della Curatela.
Il fallimento Deiulemar è tra i più complessi casi di insolvenza societaria in Campania. Migliaia di risparmiatori e obbligazionisti attendono da anni ristori legati al dissesto della storica compagnia di navigazione. Le azioni promosse contro diversi istituti mirano a chiarire responsabilità e a recuperare risorse per la massa passiva.
La condanna a Mps incrementa le prospettive, anche se parziali, - come ricorda l'avvocato Lelio Mancino - di recupero per la massa creditoria. Non determina un ristoro immediato, ma:
rafforza il potere negoziale della Curatela;
alimenta la cassa delle future ripartizioni;
crea un precedente utile in cause analoghe.
Trattandosi di primo grado, sono attesi possibili appelli. La Curatela ha già annunciato che proseguirà nella difesa degli interessi dei risparmiatori e che fornirà aggiornamenti sui successivi sviluppi e su eventuali nuove pronunce che possano consolidare l’orientamento favorevole.
La Curatela fallimentare, assistita dai propri legali, rivendica la fondatezza delle azioni promosse. La decisione del 5 novembre, firmata dal giudice Vitulano, conferma l’esistenza di profili di responsabilità a carico dell’istituto convenuto, ora condannato al pagamento di somme con accessori e spese.
Per i piccoli investitori coinvolti, il combinato delle decisioni del 31 ottobre e del 5 novembre è un segnale di fiducia: il percorso resta lungo e scandito dai tempi della giustizia, ma la traiettoria processuale è favorevole alla ricostruzione dell’attivo fallimentare e alla prospettiva di riparti più consistenti.