

Il nuovo treno della Circumvesuviana
NAPOLI – La Circumvesuviana resta ostaggio dei ritardi. La consegna dei nuovi treni, attesa da anni per ridare respiro a una delle linee ferroviarie più disastrate del Paese, è nuovamente in bilico. La società spagnola Stadler, incaricata della fornitura, ha chiesto una nuova proroga dei tempi di consegna: sarebbe la terza in quattro anni. L’Eav, azienda regionale che gestisce la rete, ha reagito con durezza, minacciando penali e un’azione legale per risarcimento danni.
In una lettera inviata il 7 novembre alla sede di Valencia, il presidente Umberto De Gregorio parla di una “situazione drammatica”, che rischia di esplodere proprio alla vigilia delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. Dei 56 convogli ordinati nel 2019 — al costo di 6,5 milioni ciascuno — ne sono stati consegnati soltanto tre. E nessuno è ancora entrato in servizio, in attesa dei collaudi. Secondo i termini del contratto, entro oggi ne sarebbero dovuti arrivare 38.
L’Eav ha respinto ogni ulteriore rinvio, diffidando formalmente Stadler dall’aggravare un ritardo che, secondo l’azienda regionale, compromette l’intero piano di rilancio del trasporto pubblico in Campania. “Non è possibile accogliere ulteriori richieste di proroga o modifiche alle condizioni di pagamento”, si legge nella missiva, “e ci riserviamo di agire in tutte le sedi, anche giudiziarie”.
A peggiorare la situazione si aggiunge lo sciopero di 24 ore proclamato dal sindacato Confail, che nelle ultime agitazioni aveva registrato un’adesione del 30% tra i lavoratori. La Circum, già piegata da soppressioni e guasti quotidiani, si prepara a una nuova giornata di disagi. Il dossier sui treni fantasma sarà uno dei primi nodi che il nuovo presidente della Regione dovrà affrontare. Senza nuovi convogli, la Circumvesuviana
rischia di restare ferma, letteralmente e politicamente.