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Caserta, smantellata la “fabbrica” delle auto rubate: 8 ai domiciliari per un giro da 200mila euro

Sostituzione dei telai, targhe false e decine di vetture riciclate: così la banda trasformava auto rubate in mezzi “ripuliti” e rimessi sul mercato. L’indagine partita nel 2022.
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Un’officina del riciclaggio, organizzata e capace di generare un giro d’affari stimato in oltre 200mila euro, è stata smantellata dai carabinieri della Compagnia di Capua nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Questa mattina i militari hanno eseguito un’ordinanza cautelare che ha portato otto persone agli arresti domiciliari, mentre per altri tre indagati è stato disposto l’obbligo di dimora e per un ulteriore soggetto quello di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il provvedimento, firmato dal gip, arriva al termine di un’attività investigativa “articolata e prolungata”, avviata nel dicembre 2022 e conclusa nel giugno 2024.

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Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo era specializzato non solo nel furto di auto e motocicli – almeno otto vetture e due moto sottratte eludendo o manomettendo i sistemi di chiusura – ma soprattutto nella fase successiva: la ricettazione e il riciclaggio dei mezzi rubati.

Le indagini dei carabinieri hanno infatti documentato un vero e proprio processo di “ripulitura” dei veicoli, che venivano smontati, modificati e reimmessi nel mercato nero come se fossero regolari. In totale, i carabinieri hanno individuato 25 autovetture e un motociclo riciclati attraverso un sistema ben collaudato: sostituzione dei telai originali con telai fittizi, applicazione di targhe anteriori e posteriori non corrispondenti a quelle assegnate ai mezzi rubati, e reimmissione nella circolazione.

Un’operazione, spiegano gli investigatori, che richiedeva competenze tecniche, disponibilità di ricambi e una rete di contatti per piazzare i veicoli “clonati”. Tutto lasciava pensare a un’organizzazione strutturata, capace di operare in modo continuativo e professionale.

Gli indagati dovranno ora rispondere, a vario titolo e in concorso, dei reati di furto, ricettazione e riciclaggio. Le accuse restano naturalmente da verificare nelle fasi successive del procedimento, ma l’inchiesta ha già permesso di bloccare una filiera illecita che, secondo gli inquirenti, era diventata un punto di riferimento per il mercato nero delle auto “fantasma” in provincia di Caserta.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 18 Novembre 2025 - 17:13 - Gustavo Gentile

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