

Il report dell'Ingv sul sollevamento del suolo ai Campi Flegrei
Napoli– L'attenzione resta altissima sui Campi Flegrei, dove il fenomeno del bradisismo ha registrato una nuova, preoccupante accelerazione. Il suolo ha ripreso a sollevarsi a un ritmo più sostenuto, raggiungendo un valore medio di circa 25 millimetri al mese.
Il dato emerge dall'ultimo bollettino di sorveglianza settimanale diffuso dall'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che evidenzia un netto cambio di passo a partire dallo scorso 10 ottobre.
Questa impennata è particolarmente significativa se confrontata con il periodo precedente. Dagli inizi di aprile fino ai primi di ottobre, infatti, la velocità di sollevamento si era assestata su un valore medio di circa 15 millimetri al mese. Il nuovo ritmo segna quindi un aumento di quasi il 70%, riportando l'attività della caldera a livelli di maggiore allerta.
Il fenomeno, nella sua fase attuale di "unrest", va avanti ininterrottamente da novembre 2005. Da allora, la stazione di misurazione GNSS situata nel Rione Terra, cuore del centro storico di Pozzuoli, ha registrato un sollevamento totale impressionante di circa 155 centimetri. Di questi, ben 18 centimetri si sono accumulati solo dall'inizio del 2024, a testimonianza dell'intensificarsi degli eventi nell'ultimo anno.
A questa deformazione del suolo si accompagna un'incessante attività sismica. Solo nella settimana dal 3 al 9 novembre, nell'area flegrea sono stati localizzati 165 terremoti, con una scossa di magnitudo massima 2.5 registrata alle 6:11 del 9 novembre. Il mese di ottobre si era chiuso con un bilancio di 1.050 eventi sismici, il più energetico dei quali, di magnitudo 3.3, era avvenuto il 5 ottobre.
L'andamento del sollevamento nel corso dell'ultimo anno è stato altalenante. Dopo un periodo di relativa stabilità a 10 mm/mese tra fine agosto 2024 e metà febbraio 2025, un intenso sciame sismico tra il 15 e il 16 febbraio ha causato un innalzamento improvviso di circa 1 centimetro, portando la velocità media a 30 mm/mese fino a fine marzo.
Dopo un rallentamento ad aprile, il fenomeno ha ora ripreso vigore, confermando la natura dinamica e imprevedibile della caldera flegrea, costantemente monitorata dagli esperti dell'INGV.