NAPOLI – “Antonio Conte non è uno che impone un metodo universale, ma un allenatore che sa leggere il contesto e comprendere le individualità dei suoi giocatori.” Mauro Berruto, ex commissario tecnico della Nazionale di volley maschile e oggi responsabile Sport del Partito Democratico, interviene così ai microfoni di Radio Crc sul dibattito intorno ai metodi di allenamento dell’attuale tecnico del Napoli.
Negli ultimi giorni, dopo la pausa concessa da Conte fino a lunedì, si è tornato a parlare dei suoi ritmi intensi e della sua gestione del gruppo.Potrebbe interessarti
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Secondo l’autore del libro Dare tutto, chiedere tutto, la filosofia dell’allenatore salentino è chiara: “Prima si dà, poi si chiede. E questa sequenza rappresenta la responsabilità che Conte si assume in prima persona. Quando arrivò alla Juventus dal Lecce, lavorò tre volte più del necessario per dimostrare di essere all’altezza. Lui non impone nulla che non abbia prima fatto su se stesso.”
Berruto riconosce che il calcio, come tutto lo sport, è cambiato. “Oggi gli atleti hanno una capacità d’ascolto diversa, e l’attenzione va conquistata in altri modi. Ma il principio non cambia: il risultato è ancora direttamente proporzionale a quanto e come ci si allena. E Conte questo lo sa benissimo.”







Commenti (1)
E’ interessante quello che dice Berruto, ma penso che i metodi di allenamento dovrebbero essere piu adatti ai giocatori. Alcuni potrebbero non reggere a ritmi cosi intensi. L’ascolto e importante, ma anche il benessere fisico.