asse mediano nel caos
Napoli – L'asse mediano è diventato il simbolo di un'emergenza che non può più attendere. Traffico paralizzante, infrastrutture fatiscenti e una sequenza preoccupante di incidenti gravi stanno trasformando una delle arterie più trafficate dell'hinterland napoletano in un'autentica zona a rischio. A lanciare l'allarme è Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli, che punta il dito contro anni di incuria e promette una svolta concreta.
«L'asse mediano è un'infrastruttura vitale per l'area nord di Napoli e non può più essere lasciato in condizioni di precarietà, degrado e insicurezza», denuncia Marrone. «Parliamo di un territorio che chiede riscatto, che ha grandi potenzialità e che merita finalmente interventi concreti e coordinati».
La situazione è critica sotto ogni punto di vista. I congestionamenti quotidiani paralizzano il traffico, mentre il degrado strutturale della strada amplifica i rischi per chi la percorre. Ma è soprattutto l'escalation di sinistri stradali – troppo spesso con conseguenze tragiche – a evidenziare la gravità del problema. «Quando una strada diventa teatro ricorrente di episodi così drammatici, significa che siamo di fronte a una criticità strutturale che non può più essere elusa», avverte il presidente di Confapi.
Le conseguenze non ricadono solo sui cittadini. L'inefficienza del sistema viario sta minando il tessuto produttivo locale, spingendo le imprese a cercare sedi alternative in aree percepite come più sicure e funzionali. «La mancanza di sicurezza e l'inefficienza pesano ogni giorno su lavoratori e cittadini e accelerano l'esodo delle imprese verso aree più affidabili», spiega Marrone.
Per invertire la rotta, Confapi Napoli ha deciso di passare dalle parole ai fatti. Durante l'assemblea di dicembre, l'associazione presenterà uno studio approfondito dedicato alla valorizzazione e al rilancio dell'asse mediano. Il documento conterrà un pacchetto di proposte tecniche e soluzioni operative pensate per trasformare il tracciato in un'infrastruttura moderna, sicura ed efficiente.
«Non possiamo limitarci a tamponare le emergenze», sottolinea Marrone con determinazione. «Serve una strategia di lungo periodo che trasformi questa arteria in un fattore di sviluppo e non in un punto debole».
La battaglia di Confapi si inserisce in un clima di crescente mobilitazione popolare. Una petizione civica lanciata nelle scorse settimane sta raccogliendo firme per sollecitare un rafforzamento della sicurezza lungo il percorso. Il documento rappresenta un segnale chiaro: i cittadini chiedono protezione e maggiore presenza istituzionale.
«Questo territorio non vuole più essere considerato una periferia dimenticata», conclude Marrone. «Qui ci sono imprese che resistono, investono e guardano al futuro. Ma senza infrastrutture adeguate, senza una mobilità sicura ed efficiente, non potrà esserci alcuna crescita reale».