Afragola – Il nuovo gruppo criminale dei Nobile meglio noti come i "panzarottari" puntava al controllo del racket e del traffico di droga ad Afragola approfittando del vuoto di potere con l'arresto e e l'allontanamento dei capi storici dei Moccia dalla città.
E per fare questo nel corso degli ultimi mesi non ha esitati ad imporre il suo potere con terrore a colpi di stese, agguati, attentati e minacce,
Ma da ieri su, disposizione della Dda di Napoli, in 10 tra capi e gregari della nuova cosca sono in carcere in attesa della convalida della conferma del gip.
L'operazione, della Squadra Mobile di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna. mira a disarticolare l'organizzazione erede di vecchi clan, un tempo legati ai Moccia, e che nell'ultimo mese ha mostrato una ferocia inaudita.
Tra i nomi eccellenti finiti in manette, che vanno dal 53enne Giovanni Castiello al 18enne Nicola Bassolino, spiccano diversi membri della famiglia Nobile, considerata il perno del gruppo egemone nel quartiere Sallicelle. In particolare, è stato raggiunto dal provvedimento anche Giuseppe Nobile, ritenuto figura di primissimo piano.
Il blitz ha inoltre interessato Domenico Tuccillo, figlio del defunto "colonnello" Moccia, "Zì Sante", a dimostrazione di un patto tra "vecchie" e "nuove" leve per il controllo del territorio.
Le tre "stese" e i feriti di ottobre
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, si concentrano sull'escalation di violenza che ha caratterizzato lo scorso ottobre: una vera e propria guerra in strada consumata attraverso ben tre "stese" (raid intimidatori a colpi d'arma da fuoco).
Il primo e più cruento episodio risale al 20 ottobre in via Sportiglione, dove un agguato lasciò a terra tre feriti:
Nicola Bassolino (18 anni), già noto per spaccio;
Antonio Patriciello (28 anni), con precedenti per contrabbando;
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Gli inquirenti ritengono che l'obiettivo primario dei killer sia riuscito a sottrarsi, nonostante sia stato attinto da proiettili sparati ad altezza d'uomo.
La risposta del clan non si è fatta attendere. Il territorio è stato immediatamente teatro di una duplice, spettacolare azione di fuoco. Un commando armato ha prima crivellato di colpi, almeno 40 sparati con un Kalashnikov, il muro esterno di una casa bassa in vico Murillo Fatigati. Subito dopo, si è spostato in località Cinque Vie per la terza stesa, sparando contro il balcone di un'abitazione ritenuta nella disponibilità di un pregiudicato rivale, in via Diaz.
L'offensiva criminale ha innescato una reazione immediata da parte delle Forze dell'Ordine e della Magistratura. A meno di 30 giorni dalle sparatorie, il pubblico ministero della DDA ha concluso le indagini preparatorie per i provvedimenti di fermo eseguiti l'altra notte. La rapidità dell'intervento sottolinea la ferma volontà dello Stato di stroncare sul nascere l'ondata di violenza che stava destabilizzando Afragola.
Tra gli arrestati figura anche Marco Castiello, 22 anni, un volto emergente che era già finito nel mirino della Squadra Mobile per le indagini sull'omicidio di Pasquale Buono, a conferma della trasversalità e della pericolosità del gruppo smantellato.
(nella foto il bar di via Sportiglione teatro dell'ultimo agguato e da sinistra Giuseppe Nobile, Antonio Nobile, salvatore Guerra, Giovanni Castiello, Alex Pollaro e Francesco Zanfardino)






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