

terra dei fuochi
Giugliano– Una "bella giornata capace di proiettarci nel futuro" e, soprattutto, un "primissimo passo nella direzione della tutela della salute dei cittadini". Queste le parole del Prefetto di Napoli, Michele di Bari, intervenuto questa mattina a Giugliano in Campania, in località I Gelsi, per celebrare il risanamento di un'area divenuta l'emblema del degrado ambientale nella tristemente nota Terra dei Fuochi.
L'intervento è stato condotto dalla struttura commissariale per le bonifiche, guidata dal Generale Giuseppe Vadalà, che in poche settimane è riuscita a rimuovere circa 33 tonnellate di rifiuti abbandonati da anni lungo una strada interpoderale.
Il Prefetto Di Bari ha rimarcato come l'operazione rappresenti un "deciso cambio di passo", accelerato anche a seguito della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU). Il ringraziamento è stato esteso a più livelli istituzionali:
Governo: Per l'intervento e le nuove norme che hanno fornito "strumenti molto incisivi".
Struttura Commissariale (Gen. Vadalà): Per la rapidità e l'efficacia con cui sono state rimosse "decine e decine di tonnellate di rifiuti".
Regione: Per i fondi stanziati destinati alle attività di bonifica.
Forze dell'Ordine ed Esercito: Per il controllo continuo del territorio.
Un ringraziamento particolare è andato ai Comitati di cittadini, le cui "ripetute sollecitazioni e denunce" hanno favorito la creazione di quella "grande sinergia istituzionale che sta portando risultati importanti".
Dopo il successo della rimozione, la vera sfida, come sottolineato dal Prefetto, è garantire che l'area non torni ad essere una discarica abusiva.
"La zona deve restare così come oggi l'abbiamo lasciata", ha ribadito Di Bari.Per raggiungere questo obiettivo, l'azione di controllo si baserà su un duplice binario:
Controllo costante delle forze di polizia sul territorio.
Azione tecnologica avanzata attraverso:
L'istituzione di una control room presso i Carabinieri Forestali.
La disponibilità della mappatura dettagliata di tutto il territorio e delle imprese esistenti fornita da Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), un database considerato "utilissimo" per monitorare e prevenire nuovi abbandoni.
L'obiettivo è trasformare un simbolo dello scempio in un modello di legalità e tutela ambientale.