Napoli – Un caos viario "al limite della sostenibilità" ha paralizzato Napoli oggi, durante la maratona internazionale, lasciando turisti e cittadini intrappolati nel traffico e i tassisti sull'orlo della protesta.
In una lettera aperta inviata al Prefetto Michele Di Bari, le principali sigle sindacali del settore taxi denunciano una gestione "inadeguata" dell'evento, accusando l'Assessore alla Mobilità Gaetano Cosenza di scarsa sensibilità verso la mobilità urbana.
Lo sciopero proclamato per il 23 ottobre resta confermato: "Non ci faremo incantare da incontri all'ultimo minuto".La kermesse podistica, che ha visto migliaia di atleti sfrecciare per le strade del centro storico, ha trasformato la città in un labirinto infernale. Strade interdette per garantire sicurezza e fluidità alla gara – da Piazza del Plebiscito a Via Caracciolo – si sono sovrapposte ai cantieri per il restyling urbano già in corso, come quelli in Piazza Plebiscito e Via Toledo.
Risultato? Tempi di percorrenza triplicati verso gli hub cruciali: Stazione Centrale, Porto e Aeroporto di Capodichino. "Numerosi clienti sono arrivati in extremis", scrivono i sindacati, tra cui Fast Confsal-Federtaxi Cisal, Sitan/Atn Orsa Taxi, Tassisti di Base, Confail, Ugl Unimpresa, UriTaxi e Uti/Consortaxi.
"Turisti disorientati, famiglie con bagagli bloccate ore in coda: un danno incalcolabile all'immagine di Napoli".Non è la prima volta. La lettera, firmata da un fronte compatto di sigle che rappresentano migliaia di licenze, lega l'episodio a una "gestione sistematica inadeguata" degli eventi in città.
"Organizzare una maratona in un'urbe già congestionata è stato un errore grave", tuonano i rappresentanti, puntando il dito contro l'Assessore Cosenza: "Ha dimostrato ancora una volta scarsa attenzione alle esigenze della mobilità e alle difficoltà quotidiane degli operatori".Potrebbe interessarti
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I tassisti, che garantiscono un servizio essenziale per il boom turistico partenopeo – oltre 5 milioni di visitatori annui – lamentano perdite economiche immediate: corse cancellate, percorsi obbligati inefficienti, e un rischio costante di perdere passeggeri verso l'abusivismo, che secondo stime Ansa erode il 20-25% del mercato regolare.
La protesta non è solo corporativa: "La nostra azione è volta a tutelare i cittadini napoletani e i turisti, garantendo una mobilità efficiente, regolare e rispettosa delle regole", si legge nel documento. Rifiutando l'invito assessorale per un vertice il 22 ottobre – percepito come un "tentativo di revocare la protesta all'ultimo momento, come in passato" – i sindacati invocano riforme strutturali.
Al centro delle richieste: una task force interistituzionale per protocolli anti-caos durante gli eventi, monitoraggio real-time del traffico con app geolocalizzate, e misure anti-abusivismo con controlli misti tra polizia e ispettori comunali. Riferimenti normativi non mancano: dal Codice della Strada (D.lgs. 285/1992) alla legge sul servizio taxi (298/1974), fino al Regolamento Ue 181/2011 sui diritti dei passeggeri.Il Prefetto Di Bari, destinatario della missiva, potrebbe giocare un ruolo chiave come mediatore tra Comune, Regione e categoria.
Napoli, crocevia di turismo e logistica, non può permettersi altri intoppi: la maratona, pur un successo sportivo con partecipanti da 50 nazioni, rischia di lasciare un'amara eco sui social, dove già fioccano lamentele da runner e visitatori. "Viabilità, piano traffico e legalità: per una mobilità pubblica efficiente e sicura", recita lo slogan finale della lettera, un monito che riecheggia le battaglie storiche dei tassisti contro il degrado urbano.
Intanto, la città riprende fiato dopo il blocco. Ma con lo sciopero alle porte, il countdown è partito: basterà un cambio di rotta istituzionale per evitare il fermo? O Napoli replicherà lo schema del "tutto va bene" post-emergenza? La palla è nel campo del Prefetto – e del Comune.
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