Torino – È iniziata ufficialmente l'era di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus. L'ex Commissario Tecnico dell'Italia e del Napoli campione d'Italia con il terzo scudetto, reduce dalla breve esperienza in Nazionale, è il terzo allenatore bianconero in otto mesi, chiamato a dare una svolta dopo le gestioni di Thiago Motta e Igor Tudor.
"Un profilo di competenza ed esperienza che siamo lieti di accogliere nella famiglia bianconera," recita la nota del club, giunta nel tardo pomeriggio a coronamento di una lunga giornata alla Continassa. Spalletti, vincitore di uno Scudetto con il Napoli nel 2023, ha varcato i cancelli del quartier generale juventino poco prima delle 11.
L'allenatore di Certaldo ha incontrato i vertici societari per limare gli ultimi dettagli: l'accordo prevede un contratto lampo di otto mesi, con scadenza a giugno 2026. L'obiettivo è chiaro e non ammette repliche: centrare un piazzamento in Champions League. Solo dopo il raggiungimento del traguardo si siederà al tavolo per discutere un prolungamento.
Al suo fianco, uno staff fidato. Oltre allo storico vice, Marco Domenichini, torna in bianconero Giovanni Martusciello, già vice di Sarri nello Scudetto 2020. Un team di "cervelli" che ha già iniziato a studiare le soluzioni per far svoltare una squadra che "sembra avere perso la sua identità", come ammesso dallo stesso spogliatoio.
Primo Abbraccio e Il "Caso Tatuaggio"
Prima di recarsi al J Medical per i test fisici di idoneità, Spalletti ha avuto il primo contatto con il popolo bianconero. Una folla di tifosi, molti bambini, lo ha accolto con affetto. "Forza mister, porta onore e rispetto per la maglia: lo meritiamo," è stata la richiesta perentoria di un sostenitore, a cui il tecnico si è concesso per foto e autografi.
Non è mancata una frecciata – scherzosa ma significativa – al suo famoso tatuaggio.Potrebbe interessarti
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Spalletti eredita una squadra galvanizzata dal successo sui friulani, ma che deve ritrovare stabilità e, soprattutto, l'identità smarrita. L'allenamento di oggi è stato diretto ancora da Massimo Brambilla, in attesa della presentazione ufficiale di domani, ma la rivoluzione tattica è già in atto.
Il modulo di partenza sarà quasi certamente il 4-2-3-1, un sistema che ha dato grande soddisfazione a Spalletti in carriera e che prevede un ruolo cruciale per i "separati in casa". Tra le priorità assolute c'è il rilancio degli attaccanti David e Openda e, soprattutto, di Teun Koopmeiners, l'investimento da 60 milioni che in 14 mesi ha deluso le aspettative.
In difesa, in attesa del rientro di Bremer, si profila una linea a quattro con Gatti e Kelly centrali e Kalulu e Cambiaso sulle fasce. In attacco, invece, è atteso il rilancio di Dušan Vlahović – leader in pectore ("La colpa è di tutti", ha detto il serbo) – che confida di diventare il terminale offensivo ideale per il toscano.
Il vero jolly, tuttavia, è Kenan Yildiz. Tornato al gol contro l'Udinese, il numero $10$ bianconero potrebbe agire da vero e proprio trequartista nel 4-2-3-1, offrendo una soluzione per il presente e per il futuro.
Spalletti avrà un solo allenamento completo a disposizione per plasmare la squadra in vista della trasferta contro la Cremonese. È un nuovo inizio per tutti: per la Juventus, decisa a mettersi alle spalle l'ennesimo fallimento tecnico, e per Spalletti, pronto a rilanciarsi dopo la delusione azzurra.






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