Cronaca di Napoli

Poggioreale, detenuto 56enne stroncato da infarto in cella

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Napoli - La drammatica conta dei decessi in cella si arricchisce di una nuova vittima. Ieri sera, nel carcere di Poggioreale, un detenuto italiano di 56 anni è stato stroncato da un infarto fulminante.

A darne notizia, rilanciando immediatamente l'allarme sulle condizioni di vita nella casa circondariale napoletana, è stato il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, che stamane si è recato in visita ispettiva nel reparto dove è avvenuto il decesso.

La morte per cause naturali, che porta a dieci il numero totale dei decessi “naturali” a Poggioreale fino al 31 luglio di quest'anno, riaccende i riflettori sull'assistenza sanitaria e, soprattutto, sul contesto ambientale in cui vivono i reclusi.

I numeri della disperazione: Poggioreale e la crisi zazionale

Ciambriello ha dipinto un quadro raccapricciante di sovraffollamento e disagio. Poggioreale ospita attualmente 2.137 persone, un numero ben oltre la capienza regolamentare.

"Celle da sei, sette e dieci persone, letti a castello che impediscono di aprire le finestre, spazi angusti, problemi igienici sanitari costituiscono trattamenti inumani e degradanti," ha denunciato il Garante all'uscita.

I dati forniti da Ciambriello sono l'eloquente cartina di tornasole di un sistema al collasso:

2 suicidi compiuti e 24 tentativi di suicidio.

196 atti di autolesionismo.

10 decessi per cause naturali (compreso l'ultimo) e 1 per cause ancora da accertare.

Il dramma non è solo locale. A livello nazionale, il bilancio è terrificante: "Ad oggi in Italia 182 morti in carcere, di cui 65 suicidi (cinque in Campania)," ha precisato Ciambriello.

Di fronte a questa strage, il Garante non ha lesinato critiche, definendo le morti e i suicidi come la "tragica conseguenza di fattori prevedibili" e puntando il dito contro l’inerzia istituzionale.

"La politica che nella custodia del detenuto non impedisce che il detenuto muoia perde il suo mandato costituzionale," ha affermato con forza Ciambriello

, estendendo l'appello all'azione non solo al Governo, ma anche ad altri attori chiave: Procure, Magistratura di Sorveglianza e ASL.

L'imperativo, secondo il Garante, è "farsi carico delle vulnerabilità e della dignità negata". La vita in carcere, ha concluso, "deve continuare, il carcere non sia un buco nero o una tragica fatalità". L’ennesimo decesso a Poggiorealefunge da doloroso promemoria che l’emergenza carceraria è una crisi umanitaria in atto.


Fonte Verificata

Leggi i commenti

  • La situazion e in carcere è veramente preoccupante, non si possono accettare cosi tanti decessi. È necessario intervenire urgentemente per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, anche se non è facile da realizzare.

    • Spero che le autorità si rendano conto della gravità della situazione. Ogni morte in carcere dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti noi e spingerci a cercare soluzioni pratiche.

    • I dati presentati sono allarmanti, però bisogna anche considerare la complessità del problema. La giustizia deve trovare un equilibrio tra sicurezza e umanità.

Pubblicato da
A. Carlino