

La movida di Largo san Giovanni Maggiore
Napoli – Ha raccontato di aver bevuto un drink analcolico durante una serata con amici nella zona universitaria, poi il buio. Si è risvegliata a casa, con i vestiti sporchi di sangue e il corpo che mostrava segni evidenti di violenza.
È il drammatico racconto di una studentessa di 18 anni, al centro di un presunto caso di violenza sessuale su cui sta indagando il commissariato di polizia dei Decumani.
Gli agenti sono intervenuti al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, allertati dai medici dopo il ricovero della giovane. I sanitari, riscontrando ferite compatibili con un abuso, hanno subito attivato la procedura prevista per i casi di violenza.
Secondo la testimonianza raccolta dagli investigatori, la ragazza avrebbe trascorso la serata in un locale di largo San Giovanni Maggiore, cuore della movida universitaria napoletana. Dopo aver bevuto un drink in compagnia di alcuni ragazzi, avrebbe perso conoscenza per poi risvegliarsi nella propria abitazione, in stato di shock.
La polizia, su disposizione della Procura di Napoli, ha avviato le indagini per accertare i fatti. In queste ore sono in corso acquisizioni delle immagini di videosorveglianza della zona e si cercano testimoni che possano fornire elementi utili a ricostruire le ultime ore della ragazza.
L’episodio, se confermato, riaccende l’attenzione sui rischi legati alla movida notturna e sulle situazioni di vulnerabilità in cui possono trovarsi le giovani donne. Un caso che pone interrogativi inquietanti sul livello di sicurezza nei luoghi frequentati da studenti e ragazzi nel centro storico di Napoli.