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Napoli, stesa nel feudo dei Marigliano: spari contro casa abbandonata

Pistoleri in azione nel pomeriggio in vico Gabella vecchia: si riapre lo scontro con i Contini?
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Napoli - Un crepitio sordo, otto fori sull'intonaco e sulla tapparella di un'abitazione vuota. Tanto è bastato a far scattare l'allarme, a risvegliare l'incubo di una guerra di camorra che sembrava sopita.

Questo pomeriggio, in Via Gabella Vecchia al civico 44, nel cuore della zona da tempo sotto la ferrea influenza del clan Margliano, un commando ha aperto il fuoco in quella che, in gergo criminale, viene definita una "stesa": una dimostrazione di forza, un avvertimento senza mezzi termini.

Il bersaglio, un appartamento al momento disabitato, porta i segni inequivocabili di una chiara volontà intimidatoria: sei bossoli hanno trapassato la tapparella, due si sono conficcati nel muro adiacente.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della Compagnia Stella e del Nucleo Radiomobile di Napoli, che hanno avviato i rilievi e le prime indagini per cercare di ricostruire l'esatta dinamica e, soprattutto, la matrice del gesto.

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E' il segnale della fine della tregua?

Ma per gli investigatori e per chi conosce le dinamiche sotterranee della malavita partenopea, il messaggio è più che decifrabile. Via Gabella Vecchia ricade in un'area nevralgica, storico bastione dei Margliano, clan noto per la sua storica e sanguinosa rivalità con i potenti Contini dell'Alleanza di Secondigliano.

Dopo mesi di una tregua apparente, di un silenzio forzato che aveva illuso molti, la stesa di oggi si configura come un segnale inquietante, un vero e proprio calcio d'inizio per una potenziale riapertura dello scontro armato. Un atto di sfida, forse la risposta a un torto subito, o il tentativo di riaffermare il proprio dominio su un territorio conteso.

La dinamica è quella tipica dei regolamenti di conti tra cosche: sparare per intimidire, per lanciare un segnale chiaro al clan avversario, in questo caso, quasi certamente i Contini. L'appartamento disabitato è stato scelto come un neutro ma significativo punto di scarica della tensione.

Le indagini sono in corso, ma l'ombra della camorra è più che un sospetto: è la tragica certezza che a Napoli gli equilibri si misurano ancora a colpi di pistola. La paura si riaffaccia tra i vicoli: dopo il fragile armistizio, la città trattiene il fiato, temendo l'ennesima, drammatica stagione di sangue. Si teme ora una replica, un'escalation che trascini nuovamente Napoli nel baratro della faida.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 23 Ottobre 2025 - 18:17 - Gustavo Gentile

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