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Marigliano, marocchino di 36 anni accoltellato nella villa comunale

Seconda aggressione in 24 ore nell'agro nolano, indizi di una deriva xenofoba?
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Marigliano  – Una lama affilata squarcia la quiete notturna della villa comunale di Marigliano, polmone verde al centro della cittadina a due passi da Nola.

Nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle 2, un 36enne di origine marocchina è stato ferito con un'arma da taglio alla nuca e alla spalla in un agguato che puzza di premeditazione.

L'uomo, che vive e lavora in zona come manovale stagionale, è stato soccorso dai carabinieri della radiomobile di Castello di Cisterna e trasportato in codice rosso all'ospedale di Nola. Fortunatamente, non corre pericolo di vita, ma le sue condizioni – con prognosi di almeno 20 giorni – testimoniano la brutalità di un gesto che ha riacceso i riflettori su un territorio in ebollizione.

L'episodio, avvenuto in un luogo simbolo di svago familiare, ha un sapore amaro: la villa comunale, con le sue panchine e i vialetti illuminati fiocamente, è da mesi teatro di microcriminalità notturna, tra spaccio e risse tra bande giovanili. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, ancora tutta da verificare, la vittima sarebbe stata avvicinata da uno o più aggressori – al momento senza volto né movente chiaro – che l'hanno sorpresa alle spalle.

Il marocchino, identificato come Ahmed B., si sarebbe rifugiato barcollando alla guardia medica di Marigliano, da dove è partita la chiamata d'emergenza.L'intervento lampo e la caccia all'ombraI carabinieri, allertati poco dopo le 2:30, sono piombati sul posto con due volanti della radiomobile di Castello di Cisterna, guidate dal maresciallo capo Luigi Esposito.

Immediatamente stabilizzato dai medici di guardia, il ferito è stato caricato su un'ambulanza del 118 e corso all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, dove i chirurghi hanno suturato le lesioni senza necessità di intervento maggiore.

Acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate in villa – solo due, puntate sull'ingresso principale – gli investigatori setacciano ogni pixel alla ricerca di indizi: un volto, un'auto in fuga, un'ombra sospetta.

Al momento, nessun sospetto formale, ma la questura ha diramato un alert interno per intensificare i controlli nelle aree limitrofe, inclusa la vicina Nola.Un'onda di violenza: dal pakistano di settembre al clochard di Nola.

Questo accoltellamento non è un fulmine a ciel sereno, ma l'ultimo anello di una catena di sangue che insanguina l'agro nolano da settimane. Solo ieri sera, a meno di 10 chilometri di distanza, un clochard nordafricano è stato massacrato da un branco di giovani alla stazione di Nola: calci, pugni e bastoni in un raid che sa di odio razziale.

E non dimentichiamo settembre: il 23, un giovane pakistano di 24 anni, A.D., è stato pestato in pieno centro da un gruppo di coetanei, con insulti xenofobi che hanno scatenato un'assemblea antifascista il 28 successivo.

 

 

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