Caivano – Non sono state le tenebre della paura, ma la luce delle fiaccole a illuminare questa sera le strade del Parco Verde di Caivano. Un fiume silenzioso e determinato di circa un migliaio di persone ha risposto all’appello di don Maurizio Patriciello, marciando con la statua della Madonna di Fatima in un abbraccio collettivo di fede e di sfida, a due settimane dal gesto intimidatorio che ha scosso la comunità: la consegna di un proiettile al sacerdote, direttamente durante la messa domenicale dei bambini.
Una Processione di istituzioni e cittadini
A guidare la fiaccolata, un segnale forte di unità. Accanto a don Patriciello, il volto della lotta per la legalità nelle terre vessate dalla camorra, camminavano le massime autorità civili e religiose: il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, e il Commissario straordinario al Comune di Caivano, Filippo Dispenza.
Una presenza corale che ha voluto testimoniare che lo Stato, qui, non si è ritirato. Alla celebrazione eucaristica che ha preceduto la marcia era presente anche il parlamentare dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.
L'Appello choc di Don Patriciello: "Vittorio, dimmi chi ti ha mandato"
Dal sagrato, la voce di don Patriciello è tornata a rompere il muro dell’omertà.Potrebbe interessarti
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“A Vittorio noi tutti vogliamo bene”, ha aggiunto, in un passaggio che mescola la fermezza della denuncia a una compassione cristiana, ricordando anche la ‘stesa’ (l’atto di sottomissione forzata) subita dall’uomo la sera precedente, da lui definita “un gesto scellerato”.
"Qui lo Stato non è andato via": la sfida alla camorra
Il messaggio finale è stato un monito chiarissimo, indirizzato sia alle istituzioni che ai complici e agli sfruttati del sistema criminale. “Qui lo Stato non è andato via”, ha tuonato don Patriciello, travolgendo gli applausi. Le sue ultime parole hanno tracciato una linea netta: “Chiediamo di aiutare chi si trova nell'illegalità senza volerlo e non certo chi delinque per scelta”. Una distinzione cruciale che invita a recuperare chi è costretto nella morsa della criminalità, isolando e combattendo senza quartiere chi, invece, opera per scelta e calcolo.
La fiaccolata di Caivano non è stata solo un rito religioso. È diventata un potente simbolo di resistenza civile, un atto collettivo per strappare le periferie dall’ombra del controllo mafioso. Ogni fiaccola accesa è stata una promessa: che la paura non avrà l’ultima parola e che la risposta alla violenza non sarà il silenzio, ma una luce tenace che chiede giustizia.
Commenti (1)
L’evento di Caivano e statato una dimostrazione forte di unita tra le persone, ma anche una richiesta di verità. Don Patriciello ha parlato con molta passione, e credo che sia importante non ignorare questi segnali che arrivano dalla comunita.