

Nell'immagine, un dettaglio legato alla vicenda.
L’eco della festa scudetto del Napoli, a Parma, si era trasformata in un pomeriggio di paura. Era il 23 maggio quando un gruppo di tifosi partenopei, non organizzati ma riuniti spontaneamente in piazza Garibaldi per celebrare il tricolore, venne aggredito da circa trenta uomini vestiti di scuro, riconducibili alla frangia ultras dei Boys Parma. Una spedizione punitiva in piena regola, scatenata da una storica rivalità e dettata dalla volontà di ribadire con la violenza un presunto predominio territoriale.
Dopo mesi di indagini, la Digos ha individuato e denunciato tredici persone, ritenute responsabili a vario titolo di rissa, lesioni, tentata violenza privata e porto ingiustificato di oggetti atti a offendere. Per loro è scattato anche il Daspo “fuori contesto”, che impedisce l’accesso a qualunque manifestazione sportiva.
Determinanti sono state le immagini della videosorveglianza e le testimonianze raccolte, che hanno permesso di ricostruire con precisione ruoli e dinamiche dell’agguato. Nel corso delle perquisizioni, gli investigatori hanno trovato indumenti utilizzati durante l’assalto e persino un tirapugni inciso con la scritta “Boys”, simbolo della curva parmigiana. La Questura ha definito l’episodio “grave” e con pesanti ricadute sull’ordine pubblico.
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E' veramente incredibile che succedono cose del genere durante una festa. I tifosi dovrebbero divertirsi e non avere paura. Spero che le autorità prendano misure serie per prevenire simili episodi in futuro.