Cronaca Nera

Omicidio in spiaggia a Castel Volturno: preso il complice minorenne

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Napoli - Svolta nell'indagine sull'omicidio di Nicola Mirti avvenuto nel giugno 2025 in uno stabilimento balneare di Castel Volturno. La Squadra Mobile di Caserta, in collaborazione con i colleghi di Napoli e il Commissariato di Giugliano-Villaricca, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in Istituto Penale per Minorenni nei confronti di un 16enne di Mugnano di Napoli. Il giovane è gravemente indiziato di concorso in omicidio e porto abusivo di arma da taglio.

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli su coordinamento della Procura Minorile, chiude il cerchio su una vicenda di sangue che ha sconvolto la movida estiva sul litorale domizio.

L'agghiacciante dinamica: l'assassino e il "bloccaggio"

L'episodio risale a diversi mesi fa, quando Nicola Mirti un 19enne, sempre originario di Mugnano di Napoli, fu mortalmente ferito al culmine di un litigio all'interno del noto lido. La vittima, un coetaneo, fu colpita con due fendenti sferrati con un coltello a serramanico ("a molla") con una lama di ben 10 centimetri. I colpi, uno al cuore e l'altro alla clavicola sinistra, si rivelarono fatali.

L'esecutore materiale dell'accoltellamento Salvatore Sannino fu arrestato in flagranza dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Commissariato di Castel Volturno, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Tuttavia, fin dai primi accertamenti, era emersa l'ombra di un complice. Testimonianze e prime analisi investigativa indicavano che l'assassino non aveva agito da solo, ma era stato agevolato da un'altra persona che si era poi dileguata rapidamente dalla spiaggia.

Il ruolo chiave del 16enne: calci e pugni decisivi

Le successive indagini, passate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, si sono concentrate sull'identificazione del secondo aggressore. Gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta hanno potuto ricostruire minuziosamente l'intera dinamica, scoprendo il ruolo decisivo del minorenne.

Il 16enne, amico di vecchia data dell'autore materiale dell'omicidio, non si è limitato a fare da palo. È emerso che il giovane avrebbe attivamente bloccato la vittima, impedendole di fuggire, e l'avrebbe anche colpita con calci e pugni prima che l'accoltellatore sferrasse i fendenti mortali. Un'azione violenta e coordinata che configura il concorso nel delitto.

Il solido quadro indiziario, frutto di attività tecniche meticolose, ha permesso alla Procura Minorile di ottenere dal G.I.P. la richiesta della misura cautelare.

Il 16enne è stato rintracciato ed associato all'Istituto Penale per Minorenni di Nisida. L'operazione congiunta delle forze di polizia conferma l'impegno a fare luce su tutti gli aspetti di un delitto efferato consumato in un luogo di divertimento estivo.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 26 Settembre 2025 - 14:41 - A. Carlino
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A. Carlino