Nella foto il manifesto a lutto dei tassisti napoletani
Napoli– È una protesta che parla il linguaggio crudo della disperazione quella messa in scena oggi dai tassisti napoletani.
Sui lunotti delle auto in decine di posteggi della città sono comparsi inquietanti cartelli funebri con un annuncio simbolico: «È venuto a mancare il trasporto pubblico non di linea». Un “necrologio” che dispensa dalla presenza ai funerali il sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza e il presidente della commissione Trasporti Nino Simeone.
Una forma di dissenso plateale e drammatica, figlia di una vertenza sempre più aspra che vede la categoria accusare l’amministrazione comunale di averla “condannata a morte civile” con scelte che stanno strangolando il settore.
Il cuore della protesta è una precisa accusa politica. I tassisti puntano il dito contro la revoca della Zona a Traffico Limitato (Ztl) a Piazza Dante, una decisione che, a loro dire, ha peggiorato ulteriormente la già critica viabilità del centro città, aumentando il caos e i tempi di percorrenza, con ripercussioni dirette sui costi per gli utenti e sul lavoro degli automobilisti.
«Il Comune ci ha abbandonati, ci ha condannati a morte civile – è il duro attacco che parte dai posteggi – ma non resteremo a guardare». La categoria si sente ignorata dopo mesi di incontri ritenuti infruttuosi e promesse non mantenute.
Oltre al gesto simbolico, i tassisti hanno diffuso un messaggio di riflessione diretto all’utenza. Avvertono: “Una gestione del traffico senza adeguata programmazione e prevenzione rischia di trascinare operatori taxi e cittadini nel profondo caos della mobilità urbana”.
A rimetterci, sottolineano, sono in primis i napoletani, “costretti a sostenere costi più alti per i taxi” a causa del traffico congestionato, e poi gli stessi tassisti, che affrontano “un lavoro sempre più usurante”.
La protesta non è un semplice “no”. La categoria dichiara di dire “sì alla riqualificazione della città”, ma chiede che questa sia accompagnata da “un piano traffico moderno e funzionale, in linea con gli standard europei”.
Una richiesta che riecheggia le lunghe vertenze degli ultimi anni, dove i tassisti napoletani si sono spesso schierati in prima linea contro quelle che percepiscono come scelte miopi e dannose, chiedendo a gran voce una visione d’insieme per la mobilità partenopea.
L’amministrazione Manfredi, finora silente sulla nuova ondata di proteste, si trova ora a dover gestire un nuovo, drammatico fronte di malcontento che rischia di paralizzare ulteriormente il traffico di una città già storicamente in affanno. La risposta del Campidoglio napoletano è attesa con impazienza, mentre i necrologi sui taxi continuano a trasmettere il loro messaggio di rabbia e frustrazione.
Questo articolo è stato pubblicato il 4 Settembre 2025 - 18:36
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Leggendo l'articolo mi sembra che i tassisti abbiano delle ragioni valide per protestare. Tuttavia, non so se questo tipo di azione è la soluzione migliore per risolvere i problemi del traffico in città. Ci sarebbero alternative?