Nella foto 6 dei componenti della banda degli orologi di lusso
Un’organizzazione radicata a Napoli, con ramificazioni internazionali, specializzata nella ricettazione e nel riciclaggio di orologi di lusso.
È questo lo scenario ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, che ieri hanno eseguito nove misure cautelari – una in carcere e le altre agli arresti domiciliari – su ordine del gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della VII sezione della Procura partenopea.
A capo del gruppo, secondo l’accusa, c’era Raffaele Fiengo, supportato dal fidato Luciano Potenza, 49 anni. Fiengo è l’unico finito in carcere, mentre per Potenza e per gli altri componenti dell’organizzazione sono stati disposti i domiciliari.
L’inchiesta è partita a gennaio 2023, dopo l’arresto di due minorenni sorpresi a rapinare orologi di valore. Da quel punto i poliziotti hanno ricostruito l’intera filiera del riciclaggio: un gruppo ben strutturato, capace non solo di rivendere gli orologi rubati, ma anche di immettere sul mercato pezzi contraffatti, con una rete di contatti in Italia e all’estero.
Gli investigatori hanno accertato che i preziosi finivano in gran parte sui mercati mediorientali, grazie alla mediazione di cittadini russi residenti negli Emirati Arabi, oppure raggiungevano le fiere di settore in Germania. Alcuni pezzi venivano anche “ripuliti” grazie a un artigiano affiliato al gruppo, che disponeva di un laboratorio di orologeria e gioielleria al Tarì di Marcianise, usato anche come base operativa per incontri riservati.
Durante le perquisizioni eseguite contestualmente agli arresti, gli agenti hanno trovato nella casa del capobanda 82mila euro in contanti e 18 orologi Rolex, per un valore stimato in circa 450mila euro. Alla domanda sul perché di quella somma in contanti, uno degli indagati avrebbe risposto ironicamente: «Chi non ha un po’ di contanti in casa?».
Nelle mani della banda sono transitati orologi di marchi esclusivi e dal valore altissimo:
un Richard Mille, rubato a Düsseldorf, il cui prezzo di mercato varia dai 182mila ai 261mila euro;
un Patek Philippe con diamanti, sottratto in Spagna, valutato fino a mezzo milione;
un Patek Philippe “Aquanaut”, rapinato a Roma;
un Audemars Piguet, rubato a Caserta.
Immancabili, poi, i Rolex, considerati la “moneta” più diffusa del mercato nero del lusso.
Tra le vittime finite nel mirino della banda ci sono anche personaggi noti. Il 9 gennaio 2023, a Milano, fu rapinato Alessandro Del Bono, presidente della Mediolanum farmaceutica e marito della modella e conduttrice Afef Jnifen: gli venne sottratto un Patek Philippe da 40mila euro, ritrovato poche settimane dopo a Napoli e già restituito.
Nelle indagini è emerso anche il nome di Obiang Justo, figlio del presidente della Guinea Equatoriale, truffato di un Richard Mille; e quello del pilota di rally Alessandro Fogliani, a cui era stato sottratto un Audemars Piguet durante una rapina a mano armata.
Ecco i nove destinatari delle misure cautelari, riportati in ordine alfabetico:
Giuseppe Augellini, 48 anni
Alessandro Aversano, 39 anni
Salvatore Cinquegrana, 39 anni
Arturo De Marco, 47 anni
Ciro Fiengo, 20 anni
Raffaele Fiengo (capo della banda)
Gianluca Pellegrino, 49 anni
Luciano Potenza, 49 anni
Italo Russo, 49 anni
(nella foto parte della refurtiva recuperata e nei riquadri da sinistra Luciano Potenza, Arturo De Marco, Alessandro Aversano, Salvatore Cinquegrana, Italo Russo e Gianluca Pellegrino)
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L'articolo parla di un'organizzazione molto complessa che ha operato in modo ingegnoso. È interessante notare come i poliziotti siano riusciti a ricostruire le attività e trovare gli orologi rubati, anche se la cosa è preoccupante.