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Napoli, 19enne accoltellato a Chiaia, fermato il responsabile: ha soli 16 anni

Il minorenne incastrato dalle immagini della video sorveglanza ieri sera si è presentato dai carabinieri accompagnato da genitori e avvocato facendo ritrovare il coltello utilizzato
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Napoli– Un litigio per una ragione banale, ancora da chiarire completamente. Una lama lunga 17 centimetri. E la vita di un diciannovenne appesa a un filo per ore in terapia intensiva.

È il bilancio drammatico di un nuovo, ennesimo, episodio di violenza giovanile che ieri mattina ha insanguinato il quartiere Chiaia. Un'aggressione feroce, culminata in due coltellate, che per poco non si è trasformata in tragedia.

Ma in questa storia, accanto all'orrore, c'è un racconto di efficienza e rapidità delle forze dell'ordine. I Carabinieri della Stazione di Chiaia, infatti, hanno scritto un perfetto caso studio su come si combatte il crimine: chiudendo l'intera indagine e assicurando il presunto aggressore alla giustizia in meno di dodici ore.

L'autore dell'aggressione è un minorenne, un sedicenne napoletano, già raggiunto ieri sera da un fermo emesso con urgenza dalla Procura per i Minorenni per il reato di tentato omicidio.

La sua vittima, un diciannovenne, è stata colpita con violenza: una prima pugnalata al braccio e una seconda, devastante, all'addome. Quest'ultima ha provocato una grave lesione al fegato, costringendo il giovane a un immediato intervento chirurgico d'urgenza e a un ricovero in terapia intensiva, dove è tuttora in osservazione.

L'indagine lampo dei Carabinieri

Appena arrivati sul posto, i militari dell'Arma hanno avviato un'indagine serrata e multidisciplinare.

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Il primo, fondamentale elemento è stata la testimonianza della vittima, che, nonostante le gravi condizioni, ha potuto dichiarare di conoscere l'aggressore. Un dato decisivo, incrociato poi con le dichiarazioni di altri testimoni oculari che avevano assistito alla furia del sedicenne.

L'azione investigativa è stata coronata dalla revisione delle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona, che hanno offerto la conferma visiva della dinamica e dell'identità del sospettato. Stretta in una morsa di prove così solide e costruita in poche ore, la posizione del giovane è divenuta insostenibile.

La resa e il ritrovamento del coltello

Nella serata di ieri, accompagnato dai genitori e dal suo legale, il sedicenne si è presentato spontaneamente alla Stazione dei Carabinieri di Largo Ferrandina. Davanti agli investigatori, ha rilasciato dichiarazioni che non solo hanno sostanzialmente confermato le accuse, ma hanno soprattutto permesso il fondamentale ritrovamento dell'arma del delitto: il coltello a lama lunga 17 cm con cui avrebbe sferrato i due colpi mortali.

L'episodio, come spesso accade in queste drammatiche cronache di Napoli, sarebbe scaturito da un motivo "futile", un pretesto insignificante che la violenza ha trasformato in un quasi-delitto.

Le cause precise sono ancora al vagio degli inquirenti, ma il quadro è quello, amaro e noto, di una gioventù in cui il ricorso alla violenza fisica estrema diventa la prima, folle risposta a un dissapore.

L'efficacia dell'operato dei Carabinieri di Chiaia ha evitato che un gesto folle si trasformasse in un cold case, dimostrando come un'indagine immediata e coordinata sia il miglior antidoto all'impunità, anche quando a colpire è l'inquietante volto della criminalità minorile.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 19 Settembre 2025 - 17:44 - Rosaria Federico
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