La "Cassiera" del Clan Contini lascia il carcere: Flora Bosti ai domiciliari

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Flora Bosti, figlia del boss Patrizio Bosti, capoclan dei Contini, ha ottenuto gli arresti domiciliari fuori regione, lasciando il carcere di Messina dov'era detenuta. La decisione del Gup Villano, che ha accolto l'istanza dei suoi difensori, gli avvocati Domenico Dello Iacono ed Elisabetta Valentino, arriva dopo una condanna meno severa di quanto richiesto dalla Procura e un'assoluzione dall'accusa associativa.

Gli inquirenti della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) avevano inquadrato la donna come la "cassiera" della cosca di San Giovanniello, ma il giudice ha ritenuto che le esigenze cautelari si fossero attenuate, soprattutto in seguito all'assoluzione dall'accusa di partecipazione al clan.

Lo scontro in aula e la "sentenza soft"

Il rilascio di Flora Bosti è l'ultimo di una serie di colpi di scena che hanno caratterizzato il processo. In primo grado, la Procura aveva chiesto ben 14 anni di reclusione per lei, ma la 34enne è stata condannata a sei anni e otto mesi per ricettazione aggravata, con l'accusa di auto-riciclaggio per conto dell'associazione mafiosa del padre che è stata riqualificata. La donna è stata inoltre assolta dall'accusa di minacce nei confronti dell'ex marito.

Nel corso del dibattimento, lo stesso boss Patrizio Bosti, in videocollegamento dal regime di carcere duro del 41-bis, è intervenuto più volte in sua difesa con dichiarazioni accorate.

"Per mia figlia non sono un capoclan, ma un padre. I miei figli sono innocenti", aveva tuonato in aula, respingendo l'accusa di essere lui il gestore della cassa del clan e sferrando una stoccata all'ex genero, Luca Esposito, reo di aver brevemente collaborato con la giustizia.

La sentenza di primo grado, arrivata all'inizio del mese, ha invece inflitto 14 anni di carcere al boss Patrizio Bosti e al figlio Ettore Bosti, anch'egli detenuto al 41-bis a Cuneo.

Il tesoro sequestrato e l'accusa di riciclaggio

L'inchiesta ha fatto luce su un ingente patrimonio illecito che è stato oggetto di confisca. Il valore complessivo si aggira su alcune decine di milioni di euro.

Tra i beni sequestrati spiccano: 4 milioni di euro in contanti.Una lunga serie di orologi e gioielli di lusso per complessivi 16 milioni di euro, inclusi un orologio Patek Philippe da 370mila euro e una collana con diamante da 120mila euro.

Contanti e preziosi furono scoperti e sequestrati in un caveau nascosto nell'abitazione dell'ex marito di Flora Bosti, Luca Esposito, che è stato condannato a due anni e otto mesi per autoriciclaggio non aggravato.

Le indagini, supportate anche da nuovi atti depositati dalla Procura, hanno disegnato un quadro in cui il boss Patrizio Bosti e il figlio Ettore continuavano a impartire ordini e direttive alla cosca, nonostante fossero entrambi sottoposti al regime del 41-bis. Il clan Contini, per il quale è nota la sua capacità di reinvestimento economico anche fuori dalla Campania, si conferma una delle organizzazioni criminali più potenti dell'Alleanza di Secondigliano.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 25 Settembre 2025 - 22:18 - Rosaria Federico

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  • E una situazione veramente complicata qusta, la giustizia pare che non funziona come dovrebbe. Flora Bosti ha ottenuto i domiciliari ma molti si chiedono se sia giusto o meno. La mafia è un problema serio in Italia.

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Rosaria Federico

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