Rino Gattuso comincia la sua avventura da commissario tecnico dell’Italia con la solita franchezza. Dal ritiro di Coverciano, dove la nazionale si prepara agli impegni di qualificazione al Mondiale 2026 contro Estonia e Israele, il ct non ha eluso la domanda più delicata, legata al contesto geopolitico.
“Sono un uomo di pace, mi fa male al cuore vedere civili e bambini colpiti. Spero che si arrivi presto a una soluzione di pace, non solo in Israele. Ma Israele è nel nostro girone e ci dobbiamo giocare la partita”, ha detto con fermezza, aggiungendo che anche la Figc è impegnata a garantire la massima sicurezza per la sfida di Udine.
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Sul piano sportivo, Gattuso ha toccato diversi temi caldi. La convocazione ridotta di calciatori italiani in Serie A non lo spaventa: “Forse ne giocano pochi, ma ne abbiamo tanti forti all’estero e non siamo messi male. L’importante è tirare fuori il meglio da loro”. Ha confermato l’assenza di Federico Chiesa, concordata con lo stesso giocatore del Liverpool: “Ho parlato con lui, non si sentiva pronto e ha preferito arrivare al 100%. Abbiamo deciso insieme in serenità”.
Poi spazio alla tattica: “L’Italia giocherà con la difesa a quattro, anche perché sono tornati gli esterni”. E sulla rincorsa alla Norvegia capolista del girone, nessuna ansia: “Bisogna pensare a una gara per volta e farla bene. In cento anni di storia di goleade ne abbiamo fatte poche, non si prepara una partita con l’idea di doverla fare”.






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