Trecase – Un duro colpo all’abusivismo edilizio è stato inferto nel comune di Trecase, in provincia di Napoli, con l’esecuzione di due ordini di demolizione emessi dal Tribunale di Torre Annunziata.
Le operazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato all’abbattimento di una serie di manufatti abusivi realizzati in via Fossa della Monica 19, un’area di grande valore paesaggistico e ambientale, situata nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio e soggetta a molteplici vincoli.
Le strutture demolite
Le demolizioni hanno riguardato un complesso di costruzioni abusive, tra cui:
Un muro in cemento armato lungo circa 150 metri e alto 1,5 metri, di cui 25 metri con casseforme e ferro parzialmente gettato;
Un cancello in ferro scorrevole largo 3 metri, delimitato da due pilastri in tufo;
Due muretti in blocchi di lapilcemento, sormontati da cordoli in cemento armato, rispettivamente di 90 e 43 metri di lunghezza, con un’altezza di circa 55 cm;
Pozzetti in cemento prefabbricato sparsi sul terreno;
Un muro perimetrale sul confine ovest, realizzato con moduli prefabbricati in calcestruzzo e sormontato da rete metallica;
Un cancello pedonale e altri muri in pietra di tufo con pavimentazione in betonelle;
Paletti in ferro con rete metallica sul confine nord;
Un capannone di circa 100 mq, con struttura portante in muratura e ferro, coperto da lamiere bullonate;
Terrazzi di 110 mq pavimentati e delimitati da muretti in calcestruzzo;
Una tettoia di 40 mq con travi e pilastri in ferro;
Un cordolo in calcestruzzo di 126 metri e un massetto di 1.200 mq nell’area a corte dei fabbricati.
Un’area protetta sotto attacco
L’area interessata ricade in una zona di straordinaria importanza ambientale e paesaggistica, protetta da rigidi vincoli:
Vincolo paesistico, sancito dal Decreto Ministeriale del 9 aprile 1963, che dichiara il territorio di Trecase di notevole interesse pubblico;
Vincolo ambientale, previsto dalla Legge 341/1985;
Vincolo sismico, in quanto Trecase è classificata come zona sismica di II categoria dal 1981;
Zona Rossa ad alto rischio vulcanico, soggetta alle restrizioni della Legge Regionale 21/2003.
Inoltre, l’area è classificata come Zona Agricola dal Piano Regolatore Generale Intercomunale approvato nel 1983, rendendo qualsiasi costruzione non autorizzata un grave abuso edilizio.
L’impegno della Procura
La demolizione, eseguita in regime di autodemolizione dal proprietario dei manufatti, rappresenta un passo significativo nella lotta all’abusivismo edilizio, una delle priorità della Procura di Torre Annunziata.
Le strutture abbattute, realizzate tra il 2014 e il 2017, erano state oggetto di due condanne giudiziarie. Grazie a un protocollo d’intesa tra la Procura e il Parco Nazionale del Vesuvio, le operazioni non hanno richiesto l’impiego delle somme già stanziate dall’ente parco, ottimizzando le risorse pubbliche.
L’azione repressiva non si limita al ripristino delle condizioni ambientali violate, ma ha anche un’importante funzione preventiva, scoraggiando futuri abusi.
La Procura, attraverso un’incessante opera di sensibilizzazione, sottolinea l’importanza di tutelare un territorio tanto fragile quanto prezioso, come quello del Parco Nazionale del Vesuvio, simbolo di bellezza naturale ma anche di vulnerabilità.
Le demolizioni di via Fossa della Monica sono un monito chiaro: l’abusivismo edilizio non sarà tollerato, soprattutto in aree ad alto valore ambientale e a rischio sismico e vulcanico. L’impegno delle autorità giudiziarie e degli enti locali proseguirà per garantire il rispetto delle normative e la salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico, un dovere imprescindibile per le generazioni presenti e future.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 2 Settembre 2025 - 13:54
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