Cronaca Giudiziaria

Caso Ciro Grillo, condannati in quattro per lo stupro di gruppo in Costa Smeralda

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PALERMO — È arrivato con sentenza il primo, definitivo verdetto sul caso di violenza sessuale avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa di Porto Cervo in uso a Ciro Grillo: il Tribunale ha condannato tutti e quattro gli imputati riconoscendoli colpevoli di violenza sessuale di gruppo. Ad essere condannati sono Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria a otto anni di reclusione ciascuno, mentre Francesco Corsiglia è stato condannato a sei anni e mezzo.

La vicenda era iniziata quella sera d’estate, quando due ragazze 19enni — indicate in aula con i nomi d’ufficio «Silvia» e «Roberta» — uscirono in un locale di Porto Cervo e furono poi invitate nella villa dove trascorsero la notte. Secondo la ricostruzione della procura, una delle due ragazze fu più tardi vittima di abusi. Fin dal primo momento gli imputati negarono le accuse, sostenendo che i rapporti fossero stati consenzienti; dallo stesso residence sarebbero inoltre partite foto e video della seconda ragazza, addormentata, che hanno contribuito a incardinare le accuse contro i quattro.

Nel corso del processo, celebratosi davanti al Tribunale di Tempio Pausania e seguito personalmente dal Procuratore Gregorio Capasso, la pubblica accusa ha sottolineato l’incoerenza e le contraddizioni delle versioni fornite dagli imputati e ha invece evidenziato la coerenza delle dichiarazioni della parte offesa. «Gli imputati si sono mostrati inattendibili — ha detto il Procuratore nelle arringhe —, hanno adattato le loro versioni al progredire delle indagini; la ragazza ha invece mantenuto una narrazione costante». Per la procura la sequenza temporale degli eventi riferita dalla vittima costituisce la chiave di lettura del caso.

La testimonianza della ragazza offesa, resa parzialmente dietro un separé, è stata durissima: ha raccontato di non riuscire a muoversi, di avere avuto difficoltà a reagire e di episodi successivi di profonda sofferenza psicologica, fino a comportamenti autolesionistici. In aula ha descritto anche episodi di costrizione a bere alcol. «Dopo lo stupro di gruppo non avevo più voglia di vivere», ha detto, ricordando un periodo in cui aveva anche pensato di togliersi la vita.

La difesa ha ribadito l’estraneità dei propri assistiti, con dichiarazioni spontanee in cui si è invocata la buona fede e la contrarietà a qualsiasi abuso. «Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno», ha dichiarato fra gli altri Ciro Grillo

in aula. Nonostante le repliche difensive, il Tribunale ha ritenuto sussistenti gli elementi per la condanna.

Alla lettura del dispositivo nessuno degli imputati era presente in aula; anche la vittima, pur volendo essere presente, ha seguito le fasi finali su indicazione della propria legale per motivi di tutela. La sentenza rappresenta una conclusione importante di un processo che ha avuto vasta eco mediatica e che ha messo in campo temi sensibili sul piano penale e sociale, dall’alcol all’effettività del consenso fino alle dinamiche di potere e vulnerabilità nelle situazioni di gruppo.

Articolo pubblicato il 22 Settembre 2025 - 22:06 - Vincenzo Scarpa

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  • La sentenza sul caso di Porto Cervo è molto complessa e ci sono molte opinioni diverse. È importante riflette su questi eventi e come influiscono sulla società. Speriamo che la giustizia sia sempre fatta per tutti.

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Vincenzo Scarpa