Nella foto I carabinieri dei Nas durante il sequestro
Capaccio Paestum- Un deposito clandestino, un tesoro di pericoli. Oltre una tonnellata di alimenti etnici, privi di qualsiasi tracciabilità e stoccati in condizioni igieniche da incubo, è stata sequestrata e posta sotto sigillo dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Salerno.
L’operazione, scattata ieri in un capannone di Capaccio Paestum, ha portato alla chiusura immediata di un’area vasta mille metri quadri, trasformata in un gigantesco frigorivesuviano illegale.
Il controllo, partito da un’indagine sul circuito della vendita sommersa, ha immediatamente assunto i contorni dell’emergenza sanitaria. A supporto dei militari sono intervenuti gli ispettori dell’ICQRF di Napoli (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) e del personale specializzato dell’ASL di Salerno.
Quel che hanno trovato ha superato ogni previsione: scaffalature stracolme di prodotti alimentari, soprattutto spezie, salse e conserve provenienti da mercati extraeuropei, sprovvisti di etichette o con diciture illeggibili e incomplete. Un buco nero nella filiera, dove tutto poteva entrare e uscire senza lasciare traccia.
La condizione dei locali è stata il detonatore che ha fatto scattare il massimo provvedimento. Il deposito è stato descritto dai sanitari in “gravi condizioni igienico-sanitarie”.
Un ambiente inidoneo alla conservazione di cibo, con evidenti carenze strutturali, scarsa igiene e probabili contaminazioni che mettevano a serio rischio la salute dei consumatori. Un pericolo pubblico, silenzioso e imballato.
Nei confronti della titolare, una donna alla guida dell’attività, sono state elevate due distinte sanzioni amministrative per un importo totale di 3.500 euro. Ma la multa è solo l’aspetto formale di un’operazione che va oltre. Il sequestro preventivo e la chiusura dell’attività rappresentano un segnale chiaro di una strategia di contrasto più ampia.
L’azione, infatti, si inquadra nella costante attività di contrasto alle frodi agroalimentari condotta dall’Arma, attività che ha un duplice obiettivo: la tutela della salute pubblica, la prima a essere messa in pericolo da prodotti incontrollati, e la salvaguardia della legalità nel settore produttivo, garantendo lealtà e trasparenza per le aziende che operano correttamente.
“Un intervento necessario per disinnescare una potenziale bomba sanitaria e per colpire chi inquina il mercato con pratiche illecite”, ha commentato una fonte dei NAS, sottolineando come il commercio di prodotti “fantasma” sia un reato contro la collettività. Il messaggio è chiaro: sul cibo che finisce nel piatto non si transige.
Leggi i commenti
L'operazione dei Carabinieri è stata importante perche ha messo in luce le condizioni terribili del deposito. Ma mi chiedo se questo tipo di controlli siano sufficienti a prevenire simili situazioni in futuro, visto che il problema è molto ampio e complesso.