I controlli dei carabinieri al Parco verde
Caivano – Una busta con all’interno un proiettile calibro 9x21, consegnata durante la messa domenicale al parroco del Parco Verde, don Maurizio Patriciello. È il gesto intimidatorio che ha scosso la comunità di Caivano e riacceso i riflettori su uno dei quartieri simbolo della lotta alla camorra.
A portare il proiettile in chiesa è stato Vittorio De Luca, 75 anni, già noto alle forze dell’ordine e suocero di un esponente di spicco del clan Ciccarelli. L’uomo è stato bloccato dalla scorta del sacerdote e da una pattuglia dei carabinieri che presidiava l’esterno della parrocchia di San Paolo Apostolo. Si era mescolato ai fedeli in fila per ricevere la comunione, quando ha cercato di consegnare la busta.
De Luca è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Caivano e dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, con il supporto della polizia di Stato. Dovrà rispondere di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso ai danni di don Patriciello, da anni in prima linea contro i clan e i roghi tossici nella Terra dei Fuochi.
L'uomo si è difeso dicendo: "Mi ci hanno mandato ma non posso dire chi è stato altrimenti mi uccidono"
Non è la prima volta che il 75enne entra in azione nella stessa chiesa. Nel giugno 2024 era stato fermato con un coltello che fuoriusciva dai pantaloni, episodio per il quale fu denunciato a piede libero e sottoposto a un avviso orale.
L’intimidazione arriva a poche ore da una “stesa” avvenuta sabato sera proprio nel rione Parco Verde, quando uomini in scooter hanno esploso numerosi colpi di pistola in strada. Un segnale, aveva commentato don Patriciello, che «la malavita organizzata, radicata da anni, ha ricevuto negli ultimi mesi un durissimo colpo».
Il caso ha immediatamente suscitato reazioni e attestati di solidarietà. Dal Kazakistan, dove si trova in visita ufficiale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso «vicinanza e solidarietà dopo il grave gesto intimidatorio».
La premier Giorgia Meloni ha definito l’atto «vigliacco e criminale, compiuto nel luogo e nel momento più sacro», assicurando che «lo Stato è con voi, e non faremo mai un passo indietro».
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato una visita a breve a Caivano e disposto l’inasprimento delle misure di tutela per il sacerdote. Domani, la vicenda sarà al centro di una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Messaggi di sostegno sono arrivati anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dell’Istruzione Giuseppe Valditara, della Salute Orazio Schillaci e della Cultura Alessandro Giuli, dai leader politici Matteo Salvini e Giuseppe Conte, dal sindaco metropolitano Gaetano Manfredi e da Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione Campania.
L’episodio riporta in primo piano il clima di tensione a Caivano e nel Parco Verde, per decenni roccaforte dei clan e tra le più grandi piazze di spaccio d’Europa, oggi al centro di un piano di recupero coordinato dal commissario straordinario di governo.
Ma dimostra anche quanto sia ancora fragile l’equilibrio in un territorio segnato da ferite profonde e da una criminalità che non rinuncia a lanciare segnali di sfida.
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Il caso de De Luca è molto preoccupante per la comunità di Caivano, ma non è sorprendente visto che la malavita ha sempre avuto un forte controllo sul territorio. Speriamo che le autorità possano fare qualcosa di efficace per fermare queste intimidazioni.