Napoli – Dopo giorni di paura e cieli oscurati dal fumo, il Vesuvio ha vissuto la sua prima notte di tregua. Per gli abitanti dei comuni alle pendici del vulcano, è stata la fine di un incubo che dalla scorsa settimana ha divorato ettari ed ettari di macchia mediterranea, trasformando il verde in cenere.
Le fiamme, che hanno interessato un’ampia porzione del Parco Nazionale, sono ora sotto controllo. Restano solo alcuni focolai residui, ieri concentrati soprattutto nella zona di Terzigno, dove le squadre di terra continuano a lavorare senza sosta per la bonifica.
Il bilancio provvisorio è pesantissimo: circa 560 ettari di vegetazione ridotti in cenere. La stima definitiva arriverà solo quando l’ultimo focolaio sarà spento e il terreno messo in sicurezza. “Il danno non è solo ambientale – avverte Raffaele De Luca, presidente del Parco e sindaco di Terzigno – ma anche economico e di immagine, e non è ancora quantificabile”.
Il danno oltre a quello ambientale è anche economico e di immagine
A dare un’idea della portata dell’intervento sono i numeri diffusi dalla Regione Campania: dal 5 al 10 agosto, tra elicotteri e Canadair, sono stati effettuati ben 1.995 lanci di estinguente sull’area vesuviana, per un totale di 7,8 milioni di litri d’acqua e liquido ritardante.
Gli elicotteri regionali hanno compiuto 892 lanci – oltre un milione di litri – in 86 ore di volo. Ancora più imponente l’azione dei Canadair della flotta nazionale, con 1.103 lanci e più di 6,8 milioni di litri sganciati, per oltre 200 ore di volo complessive.
Ma il fronte di lotta non è solo in aria. Da terra, oggi sono schierate 190 unità operative tra volontari della Regione Campania, operatori della Sma e personale del sistema nazionale antincendio. Tutti lavorano fianco a fianco sotto il coordinamento della Protezione Civile regionale, in una corsa contro il tempo per evitare che il vento e il caldo possano ridare forza alle fiamme.
Il peggio sembra alle spalle, ma sul Vesuvio la ferita resterà aperta a lungo. Ci vorranno anni prima che la natura si riprenda quello che il fuoco le ha strappato in pochi giorni.
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 12 Agosto 2025 - 09:56
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