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Travolto da un’auto mentre era in bici elettrica: grave un trentenne a Sapri

Nel giorno dell’ennesima tragedia per chi si muove su due ruote in Italia, si riaccende l’allarme sicurezza stradale
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Sapri – È ricoverato in gravi condizioni un giovane di 30 anni, travolto nella notte tra sabato e domenica mentre si trovava in sella alla sua bici elettrica nel centro cittadino.

L’incidente è avvenuto attorno alle 3.30, lungo una strada del cuore di Sapri, sul Golfo di Policastro. Il ragazzo, residente nella cittadina cilentana, è stato investito da un’auto guidata da un suo coetaneo, anche lui del posto.

L’impatto è stato violento. Il trentenne ha riportato gravi traumi, compresi colpi alla testa, ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale dell’Immacolata. I medici stanno valutando un eventuale trasferimento in un centro specializzato. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica dello scontro.

Una domenica nera per chi va in bici

L’episodio arriva nel corso di una domenica che ha già il peso di una strage sulle spalle: in Puglia, tre ciclisti sono morti in poche ore, investiti da auto in diverse località della provincia di Bari.

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Una tragedia che riaccende l’attenzione sulla scarsa sicurezza di chi si muove su due ruote, siano esse bici tradizionali, elettriche o monopattini.

Gli utenti più vulnerabili della strada – ciclisti, pedoni, conducenti di mezzi leggeri elettrici – continuano a pagare un prezzo altissimo. Nel solo 2024, secondo i dati provvisori delle associazioni per la mobilità sostenibile, sono già decine i morti in sella a biciclette o monopattini elettrici.

Mobilità leggera, sicurezza pesante

Il caso di Sapri, pur con dinamiche ancora da chiarire, riporta alla ribalta il tema delle regole, della prudenza e delle infrastrutture. Le bici elettriche, sempre più diffuse anche nei piccoli centri, impongono nuove riflessioni sulla convivenza tra mezzi diversi nello spazio stradale.

Servono piste ciclabili, segnaletica adeguata, controlli ma anche una cultura della sicurezza condivisa. Perché ogni incidente non è solo una tragica fatalità: è spesso il risultato di scelte, omissioni e sottovalutazioni che si sommano.

E mentre un trentenne lotta per la vita a Sapri, l’Italia si interroga – ancora una volta – su quanto valga davvero la vita di chi sceglie di muoversi in modo più sostenibile.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 3 Agosto 2025 - 13:25 - Rosaria Federico

Commenti (1)

L’articolo mette in luce una situazzione molto grave che continua a succedere in Italia. È veramente triste vedere come i ciclisti sono sempre piu vulnerabili sulle strade, bisogna fare di piu per garantire la loro sicurezza.

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