Dalla vetta del calcio italiano con il Napoli campione d’Italia, al passo falso più doloroso della sua carriera con la Nazionale.
Luciano Spalletti, ex commissario tecnico dell’Italia, ha ripercorso con lucidità e amarezza il suo recente percorso, intervenendo come ospite a #nonsolomercato su Rai 2, condotto da Paolo Paganini con la supervisione di Marco Lollobrigida.
“Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso – ha raccontato – ma non sono riuscito a dare niente. Mi dispiace di aver deluso le aspettative, mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Non ho contribuito alla crescita della squadra, e questo mi pesa”.
“Sono uno che fa le cose con sentimento.Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma”
Parole dure, soprattutto se pronunciate da un tecnico che appena un anno fa, alla guida del Napoli, aveva scritto una pagina storica conquistando uno scudetto atteso 33 anni, con un calcio spettacolare e dominante. Ma Spalletti non cerca alibi: “Sono un uomo che fa le cose per sentimento, non per interesse. Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma”.
Il tecnico toscano ha difeso comunque le sue scelte: “Riconfermerei tutti i giocatori che ho convocato. Alcuni hanno avuto momenti difficili fisicamente o mentalmente, ma li ritengo di qualità. Ora faccio un grande in bocca al lupo a Gattuso, penso che convocherà gran parte di quelli che ho scelto io”.
Uno sguardo anche al calcio italiano: “Non sta regredendo, in Serie A abbiamo allenatori fortissimi. Le favorite per lo scudetto sono Napoli, Inter, Milan e Juve, ma spero in qualche sorpresa. Il Napoli ha basi solide e una società che ha lavorato benissimo, per me è ancora la squadra da battere”.
Spalletti, che aveva riportato entusiasmo e bel gioco sotto il Vesuvio, ora attende senza fretta una nuova avventura: “Non ho preferenze, valuterò se arriverà qualcosa di importante. Per superare la brutta figura che ho fatto, servirà un progetto clamoroso che mi permetta di ricreare un clima di affetto e compattezza con i giocatori. Il calcio vive di risultati”.
E chiude con una riflessione di filosofia sportiva, quella che lo ha sempre accompagnato: “Il calcio è semplice, ma la semplicità è solo il punto di partenza, non di arrivo”.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 12 Agosto 2025 - 07:45
Lascia un commento