Napoli– Sembrava una partita chiusa con un “no”, ma la vicenda della donna affetta da Sla a cui era stato negato l’accesso al suicidio medicalmente assistito si riapre.
Oggi, nell’aula del tribunale di Napoli, è stato raggiunto un accordo tra i legali della paziente – assistita anche dall’avvocato Filomena Gallo – e quelli dell’Asl Napoli 3 Sud, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Pansini.
La donna aveva presentato richiesta di avvalersi della procedura prevista dalle sentenze della Corte costituzionale, ma la commissione tecnica multidisciplinare dell’Asl e il comitato etico territoriale avevano bocciato l’istanza, ritenendo assenti i presupposti necessari.
L’intesa in tribunale
Dopo una lunga discussione, le parti hanno concordato che la paziente potrà ripresentare la domanda, ribadendo la propria volontà autonoma e consapevole, allegando documentazione medica aggiornata che attesti l’eventuale aggravarsi delle condizioni e la presenza di tutti i requisiti previsti dalla legge.
L’Asl si è impegnata a istruire rapidamente la pratica, riconvocando la commissione tecnica per una visita domiciliare – anche con registrazioni audiovisive – e a trasmettere la relazione clinica al comitato etico per il parere obbligatorio.
Il tribunale ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, compensando integralmente le spese legali.
“Un esempio di giustizia sostanziale”
In una nota, l’Asl ha sottolineato come «tutti i soggetti coinvolti – giudice, avvocati, medici e parti – abbiano collaborato per trovare una soluzione condivisa, nell’interesse superiore della tutela della salute e del diritto all’autodeterminazione della paziente».
La vicenda, che aveva acceso il dibattito sul fine vita, resta ora in attesa del nuovo iter: la decisione finale dipenderà dall’esito della valutazione tecnica e dal parere del comitato etico.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 14 Agosto 2025 - 20:22
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