Sharm el Sheikh come sogno d’estate, diventato però un incubo da cui decine di famiglie napoletane si stanno ancora risvegliando.
Vacanze svanite, voli mai emessi, strutture prenotate solo sulla carta e un danno economico stimato in circa un milione di euro. Al centro della vicenda c’è Samer Khalifa, cittadino egiziano, titolare di tre agenzie di viaggi a Napoli, che secondo le accuse avrebbe intascato ingenti somme per pacchetti turistici mai realmente acquistati.
Le promesse di lusso a prezzi “scontati”
Il meccanismo era semplice: settimane da sogno al Domina Coral Bay o allo Sharm Deluxe Infinity, pacchetti per due persone anche a meno di duemila euro, voli inclusi. Khalifa godeva di una solida reputazione in città con la sua Instaviaggi: tre sedi tra corso Vittorio Emanuele, Riviera di Chiaia e il complesso Azzurro di Fuorigrotta.
Un nome che ispirava fiducia, tanto che i primi disguidi – biglietti elettronici mai emessi, check-in impossibili – erano stati liquidati dai clienti come banali errori estivi.
Qualcuno, rimasto senza volo, si era addirittura ricomprato un biglietto last minute in aeroporto, riuscendo comunque a partire. Ma presto quello che sembrava un incidente isolato si è trasformato in una vera e propria truffa seriale: agenzie chiuse, telefono muto, e solo una casella mail dalla quale continuavano ad arrivare finti “rinvii di voli”, firmati da una presunta segretaria.
Le prime denunce e l’appello in diretta Facebook
Quando le vacanze hanno cominciato a saltare una dopo l’altra, i clienti hanno presentato denuncia alla Polizia e poi si sono rivolti al deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ieri ha dato voce ai truffati in una diretta Facebook.
«Un broker che vende pacchetti che diventano pacchi – ha detto – famiglie rovinate da un imbroglione che ha sfruttato i sacrifici di chi voleva regalarsi un po’ di relax. Faccio appello a chiunque abbia subito la stessa sorte a farsi avanti: temo che le vittime siano molte più di quelle già emerse».
Le storie delle vittime
Dietro i numeri ci sono volti e delusioni. Annalisa Miccio, commerciante napoletana, aveva programmato le ferie di luglio con il marito: «A pochi giorni dalla partenza mi ha scritto che il volo era stato spostato. Ho iniziato a insospettirmi e cercando su internet ho trovato altre persone nella mia stessa situazione. Alla fine sono rimasta a casa: la mia settimana di ferie l’ho trascorsa a Napoli».
E non solo. La donna racconta di aver versato altri 200 euro a ridosso della partenza per coprire anche il viaggio del suo cane: soldi mai restituiti.
La prima a rompere il silenzio è stata Carmela Aubry, imprenditrice che con il marito aveva perfino avviato un’attività legata al turismo a Sharm. «Ci siamo fidati di Khalifa e abbiamo organizzato pacchetti tramite la sua agenzia. Poi, a Pasqua 2025, i primi clienti sono rimasti a terra. Ho scoperto di essere stata truffata per 22mila euro. I biglietti che pagavo non venivano mai realmente emessi».
Il racconto della Aubry ha fatto da cassa di risonanza: «Dopo la mia denuncia su Facebook ho ricevuto messaggi da decine di famiglie. Ci sono anche genitori con figli disabili che avevano programmato una vacanza di relax e invece si sono ritrovati senza soldi e senza viaggio».
L’uomo introvabile
Oggi Khalifa risulta introvabile. Le tre agenzie hanno abbassato la serranda una dopo l’altra, mentre secondo le testimonianze raccolte l’uomo si sarebbe rifugiato in Egitto, lasciando a Napoli la ex moglie e la figlia.
Intanto, il gruppo delle vittime si sta organizzando per avviare un’azione legale congiunta: non solo per riavere indietro i soldi versati, ma anche per chiedere un risarcimento per le vacanze svanite.
Un’estate che doveva profumare di mare e relax sul Mar Rosso si è trasformata in un labirinto di carte false, mail ingannevoli e amarezze. Con una certezza: per molte famiglie napoletane il nome di Samer Khalifa non sarà mai più sinonimo di viaggi, ma di un sogno tradito.
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 17 Agosto 2025 - 06:18
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L'articolo è molto interessante e mette in luce una situazione davvero complessa. Penso che sia importante che le vittime si uniscano per cercare giustizia. Però mi chiedo come mai le agenzie non sono state controllate prima di questo evento.