Fermato uno dei sospettati della rapina a Napoli
Napoli -E’ già in stato di fermo uno due sospettati quali autori della clamorosa rapina compiuta ieri poco dopo l’alba nella hall dell’Hotel Excelsior sul lungomare di Napoli ai danni di un imprenditore marocchino in vacanza in città al quale hanno derubato un prezioso orologio da 80mila euro.
Si tratta di un pregiudicato del Rione Traiano mentre il complice ha già fatto perdere le sue tracce così come si è già volatilizzato il costoso Audemars Piguet in oro del valore di 80 mila euro che indossava l’imprenditore.
Le telecamere soprattutto quelle col sistema cattura targhe hanno dato una mano agli uomini della squadra mobile di Napoli a dare un volto e un nome ai due banditi che ieri hanno portato a termine lo spettacolare ma al tempo stesso pericoloso colpo.
La particolarità e l’altrettanto novità del colpo è la violenza utilizzata e il fatto che i due banditi non si sono fatti scrupoli di inseguire fin dentro la hall dell’Hotel Excelsior sul lungomare di Napoli, ingaggiare una colluttazione con l’imprenditore e poi esplodere anche un colpo di pistola che si è conficcato, fortunatamente nel soffitto.
Gli investigatori non escludono che vi sia stato qualcuno che abbia segnalato l’uomo ai banditi. Come negli omicidi di camorra quando il cosiddetto “filatore” segnala ai killer la presenza della vittima designata e che quindi loro possono entrare in azione.
Un colpo studiato e pianificato con la partenza dell’imprenditore con la famiglia. Anche perché nessuno si trova per caso alle 6,30 di mattina sul lungomare di Napoli in sella a una moto, armato e con un amico, entrambi con il volto coperto. Mi sembra inverosimile.
Mentre è più percorribile l’ipotesi che dopo aver notato il costoso orologio Audemars Piguet in oro del valore di 80 mila euro che indossava l’imprenditore che era stato in vacanza a Napoli con la famiglia possa aver pianificato il colpo con dei complici.
E’ un lavoro certosino e minuzioso quello che stanno facendo gli uomini della squadra mobile di Napoli, coordinati dalla Procura, per mettere insieme tutti i tasselli.
Le telecamere appunto. Si sta lavorando sui movimenti fatti nelle ore addirittura nel giorno precedente al colpo. I due banditi potrebbero aver fatto un sopralluogo. Potrebbero essersi tolto il casco per studiare meglio come agire. Insomma gli investigatori sperano di arrivare ad avere prove concrete nei confronti dei due sospettati. Uno già in stato di fermo da stanotte.
Mentre l’indignazione e la preoccupazione per un colpo così clamoroso cresce. tanto è veroc he nella stessa giornata di ieri la prefettura di Napoli ha istituito due nuove “zone rosse” – a via Coroglio e in una sezione del lungomare – nel tentativo di arginare l’ondata di criminalità. Il prefetto Michele Di Bari ha precisato che le misure avranno “una tempistica ben precisa”, con scadenza prevista entro due mesi.
La decisione arriva dopo l’annullamento, da parte del Tar Campania, delle precedenti ordinanze su ricorso di consiglieri e associazioni, che le avevano bollate come “incostituzionali”. Di Bari, pur affermando che “le sentenze vanno rispettate”, ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato.
L’episodio di rapina a mano armata riaccende i riflettori sulla questione sicurezza a Napoli, dove i turisti – soprattutto quelli con evidenti “segni di ricchezza” – rischiano di finire nel mirino della malavita. Intanto, le nuove “zone rosse” rappresentano l’ultimo tentativo delle istituzioni di riprendere il controllo di aree ad alto rischio, tra proteste e ricorsi.
Ma per il turista marocchino, la vacanza partenopea si è trasformata in un incubo. E quel proiettile nella controsoffittatura dell’hotel resta un simbolo sinistro di una città in bilico tra fascino e paura.
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