Napoli – Piazza Nazionale, cuore pulsante del quartiere di Poggioreale, è diventata il teatro di un fenomeno inquietante. Qui, tra risate di bambini e giochi tradizionali, si consuma un altro tipo di “divertimento”: quello della distruzione sistematica delle giostrine pubbliche.
L’ultimo episodio, immortalato in un video inviato al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra), mostra un gruppo di giovanissime – alcune ancora bambine, guidate da una ragazzina più grande – impegnate non a scivolare o dondolare, ma a smontare pezzo dopo pezzo le strutture ludiche.
Il video choc: distruzione in diretta
Le immagini parlano chiaro. Mentre altri bambini giocano ignari, le piccole vandale si accaniscono con determinazione su un’asse di legno, tentando di strapparla dalla giostrina. Poi arriva la “capobranco”, che si unisce all’operazione trasformando l’atto vandalico in un lavoro di squadra.
Uno spettacolo desolante, che però non è una novità in questa piazza da tempo simbolo del degrado giovanile.
Borrelli: “Non sono bravate, è emergenza educativa”
«Siamo di fronte a un copione che si ripete all’infinito» denuncia il deputato Borrelli, da mesi in prima linea sul tema. «Queste giostrine vengono sistematicamente distrutte, riparate e poi nuovamente vandalizzate. È un circolo vizioso che dimostra due cose: il collasso dell’educazione civica e l’assenza delle famiglie».
L’esponente verde-sinistra lancia un allarme sociale: «Se oggi strappare una giostra viene considerato un gioco, domani queste ragazze potrebbero passare a ben altro. Servono controlli serrati, educatori di strada e tolleranza zero». Una posizione netta, che chiede di trattare questi episodi non come “ragazzate” ma come veri e propri atti vandalici da perseguire.
Piazza Nazionale, terra di nessuno
Il caso riapre il dibattito su uno spazio pubblico diventato ormai terra di conquista per baby-gang sempre più agguerrite. Solo pochi mesi fa la piazza era finita sulle cronache per risse tra minori e spaccio allo scoperto. Ora tocca alle giostrine, bersaglio preferito di una generazione che sembra aver smarrito il confine tra gioco e vandalismo.
Cosa manca?
Mentre il Comune annuncia l’ennesimo intervento di manutenzione, gli esperti sottolineano l’urgenza di un approccio diverso: «Non bastano le telecamere o le riparazioni» spiega uno psicologo sociale. «Servirebbero presidi educativi costanti e progetti che restituiscano ai ragazzi il senso del bene comune». Intanto, nella piazza deserta di sera, restano solo i segni delle giostre smembrate: muti testimoni di un malessere che va ben oltre il legno rotto.
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 1 Agosto 2025 - 10:36

Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana.
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