Un Mondiale per club a cadenza biennale. È questa l’ipotesi che, secondo il Guardian, la Fifa starebbe valutando su proposta del Real Madrid, con l’appoggio di altre società di primo piano come Barcellona, Manchester United, Liverpool e Napoli.
L’idea, già discussa a giugno a Miami, potrebbe diventare realtà solo dopo il 2029, quando il calendario internazionale sarà ridisegnato.
La formula attuale prevede un torneo quadriennale, inaugurato quest’estate negli Stati Uniti con 32 squadre. Ma la prospettiva di allargarlo a 48 e di trasformarlo in un evento biennale aprirebbe scenari nuovi: da un lato il raddoppio delle entrate per Fifa e club, dall’altro l’ennesima pressione su un calendario calcistico già congestionato.Non a caso, UEFA e Premier League avrebbero già fatto trapelare la loro contrarietà.
Opportunità e rischi per i club
Per le società, un Mondiale biennale significherebbe una vetrina globale senza precedenti. Oltre al prestigio sportivo, i club vedrebbero aumentare visibilità, sponsor e introiti dai diritti televisivi.
Per chi resta spesso fuori dalla Champions League, il torneo diventerebbe un’occasione unica di misurarsi con le grandi d’Europa e del Sudamerica, ampliare il brand e consolidare il mercato internazionale.
Ma la medaglia ha un rovescio. La saturazione del calendario rischia di compromettere la salute dei giocatori, già sottoposti a stagioni logoranti tra campionati nazionali, coppe, impegni europei e nazionali.
Inoltre, lo scontro con UEFA e leghe potrebbe acuire lo storico braccio di ferro sulla governance del calcio mondiale: da un lato i club più ricchi, interessati a massimizzare i ricavi, dall’altro le istituzioni continentali, preoccupate di non veder ridimensionato il valore delle proprie competizioni.
Lo scenario futuro
Se la Fifa decidesse di andare avanti, il Mondiale per club del 2031 potrebbe segnare una svolta. L’eventuale eliminazione della finestra di giugno, oggi utilizzata per le finali di Nations League, cambierebbe radicalmente l’assetto delle stagioni calcistiche.
Per i club sarebbe un passo ulteriore verso la “globalizzazione” del pallone, ma per i tifosi il rischio è che lo sport si trasformi sempre più in business, riducendo la magia delle competizioni storiche.
Il calcio, ancora una volta, si trova davanti al bivio tra spettacolo e sostenibilità: l’idea di un Mondiale per club ogni due anni potrebbe accendere i riflettori sullo sport più amato al mondo, ma al prezzo di un affaticamento senza precedenti per i protagonisti in campo.
Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 18 Agosto 2025 - 10:01
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