Ischia – Ombrelloni spostati con la forza, spiagge libere ridotte a proprietà privata e gestori pronti ad “allargare” il proprio spazio ben oltre i limiti della concessione.
È questo lo scenario che si sono trovati davanti Guardia Costiera, Carabinieri e tecnici dell’Asl nella mattinata di oggi sulla spiaggia dei Maronti, il litorale più lungo e frequentato dell’isola.
L’operazione è scattata dopo una raffica di denunce e segnalazioni di cittadini che lamentavano occupazioni abusive e atteggiamenti prepotenti da parte di alcuni operatori. Tra gli episodi denunciati spicca quello di una famiglia cacciata in malo modo dalla spiaggia libera: il loro ombrellone, piazzato regolarmente, sarebbe stato divelto e lanciato in aria da un dipendente che gestiva il noleggio dei pedalò.
Il gruppo, intimorito ma deciso a non lasciar correre, si è rivolto al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra), presentando formale denuncia.
A poche decine di metri, i militari hanno verificato un’altra situazione controversa: il gestore di un lido che avrebbe piazzato ombrelloni e lettini su porzioni di spiaggia libera, pronto a rivenderli ai nuovi clienti come se fossero parte della sua concessione.Potrebbe interessarti
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Una prassi che, secondo i residenti, si ripete da tempo e che ha reso la battigia dei Maronti una zona di conquista privata a scapito della collettività.
Il sopralluogo di Borrelli, che si è recato sul posto incontrando cittadini e operatori, ha alimentato il dibattito: “Quello che accade ai Maronti – ha dichiarato il deputato – è la fotografia di un fenomeno diffuso in molte zone costiere, dove i furbetti pensano di trasformare le spiagge pubbliche in aree private, governate dalla legge del più forte. Serve rispondere colpo su colpo: le spiagge libere devono restare libere. Lo Stato deve dimostrare di essere più forte dell’illegalità diffusa, che rischia di diventare normalità”.
L’invito del parlamentare è chiaro: rafforzare i controlli e non abbassare la guardia davanti a un modello di gestione che rischia di escludere chi non può permettersi il lido a pagamento.
Intanto, le forze dell’ordine hanno avviato verifiche amministrative e rilievi sulla regolarità delle concessioni. Non si escludono sanzioni e provvedimenti nei confronti di chi, a vario titolo, ha trasformato un tratto di mare aperto a tutti in una “cassa privata”.
Commenti (2)
Finalmente controlli, non in particolare a questo lido, ma a tutti, per non costringere a pagare le persone a pagare la giornata di mare.
Ho letto l’articolo e mi sembra che ci sono problemi seri con le spiagge libere. Non e’ giusto che le persone non possano usare la spiaggia senza essere cacciati via. I controlli devono aumentare, altrimenti la situazione peggiora.