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Fiat Grande Panda, tra high-tech e carro attrezzi: benvenuti nel futuro dell’auto nuova

La domanda sorge spontanea: com’è possibile che un’auto nuova, moderna, frutto di anni di ricerca, sia meno affidabile meccanicamente di quelle vecchie, rumorose e puzzolenti di 20 anni fa?
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La tecnologia fa passi da gigante, l’elettrico è il futuro, le emissioni devono calare e le auto devono essere “intelligenti”. Ma quando la tua nuovissima Fiat Grande Panda finisce sul carro attrezzi al primo giro, un dubbio ti viene: non è che forse stavamo meglio quando stavamo… a carburatore?

È successo davvero. Come già riportato da alcuni utenti e testimoniato dal gruppo Facebook Auto Elettriche Club Italia, la tanto attesa Fiat Grande Panda – ordinabile dallo scorso gennaio – ha finalmente iniziato a circolare sulle nostre strade. Un vero evento, visti i ritardi nella produzione (pare anche per una questione di visti sbagliati: nemmeno l’auto è riuscita a entrare in Italia senza fare fila).

Ma l’entusiasmo di un neo-proprietario si è spento velocemente, come la batteria della sua prima auto elettrica: “Primo giro in autostrada… si e no 160km di autonomia, è normale?”, si è chiesto – forse retoricamente – dopo aver vissuto un’esperienza che definire amara è un eufemismo.

E in effetti, se la casa dichiara 320 km di autonomia, scoprire che in autostrada non si va oltre i 160 km non è proprio il massimo. Ma chi conosce l’elettrico sa che le autostrade sono la kryptonite delle batterie: la velocità costante delle termiche qui non aiuta, anzi, nelle EV è un salasso energetico.

Come se non bastasse, lo sfortunato proprietario ha anche forato una gomma. Nulla che c’entri con Fiat, ovviamente, ma la sfortuna quando arriva non bussa. Con tanto di foto sul carro attrezzi a immortalare il “battesimo della strada” di questa Panda hi-tech.

Ora, la domanda sorge spontanea: com’è possibile che un’auto nuova, moderna, frutto di anni di ricerca, sia meno affidabile meccanicamente di quelle vecchie, rumorose e puzzolenti di 20 anni fa?

Lo abbiamo chiesto – informalmente – a diversi rivenditori: la risposta è un misto tra rassegnazione e cinismo. “Capita spesso,” ci dicono, “che auto nuove fiammanti tornino in assistenza dopo pochi giorni… a volte dopo poche ore. E non per sciocchezze. Eppure sono nuove, dovrebbero garantire tranquillità, no?”

E invece no. Perché oggi l’auto non si costruisce per durare, ma per essere sostituita. Una logica che non guarda alla qualità, ma al ciclo di consumo. E la tecnologia, invece di risolvere problemi, finisce per crearne altri: sensori, centraline, software, aggiornamenti OTA… e un errore può spegnerti l’auto come se fosse uno smartphone.

Una volta compravi una macchina per stare tranquillo almeno 10 anni. Oggi la compri e speri solo che non ti lasci a piedi mentre la stai guidando verso casa. E la cosa preoccupante è che questa situazione non fa distinzioni di prezzo: che tu abbia una Panda o un SUV da 70.000 euro, il rischio di restare fregato è democraticamente distribuito.

Insomma, la Grande Panda di questo articolo è solo la punta dell’iceberg. La scommessa è ormai chiara: o la tecnologia ci renderà la vita più facile, o continueremo a fare chilometri… in attesa del carro attrezzi.


Articolo pubblicato da Sebastiano Vangone il giorno 3 Agosto 2025 - 13:42


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