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Dramma all'ospedale di Bolzano: due neonati prematuri morti in Terapia Intensiva, sospetto batterio killer

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Bolzano - Due neonati prematuri sono deceduti nelle ultime ore all'interno della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell'ospedale di Bolzano, gettando nello sconforto le famiglie e l'intera comunità. L'ospedale ha indetto una conferenza stampa per le 14:30 per fornire dettagli sulla tragica vicenda.

Secondo le prime indiscrezioni, la causa del decesso sarebbe legata a un'infezione provocata dal batterio Serratia marcescens.

Questo germe, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, è comunemente presente nell'ambiente, ma può scatenare infezioni opportunistiche e nosocomiali (contratte in ospedale), specialmente in soggetti con un sistema immunitario debole, come i neonati prematuri.

Il batterio Serratia marcescens e i rischi nei neonati

La Serratia marcescens è un batterio noto alla comunità scientifica per la sua capacità di causare gravi infezioni, soprattutto in ambienti ospedalieri. L'Humanitas Irccs di Milano, centro di ricerca ad alta specializzazione, spiega che i principali fattori di rischio per contrarre questo tipo di infezione sono il ricovero in ospedale, l'utilizzo di cateteri e strumentazioni mediche, e le trasfusioni.

La Società Italiana di Igiene (SItI) ha sottolineato come la letteratura medica abbia documentato numerosi episodi epidemici di Serratia marcescens nei neonati, con tassi di mortalità elevati.

I neonati prematuri, in particolare, sono più vulnerabili a causa della loro immaturità, del basso peso alla nascita e della necessità di procedure invasive come la ventilazione meccanica e la nutrizione parenterale.

La vicenda di Bolzano, se confermata, riaccende i riflettori sulla sicurezza dei reparti ospedalieri, dove la vigilanza sulla prevenzione delle infezioni è fondamentale per tutelare i pazienti più fragili.

Articolo pubblicato il 14 Agosto 2025 - 14:25 - A. Carlino

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  • Mi dispiace molto per i neonati che sono morti, è una situazione triste. Gli ospedali dovrebbero essere più sicuri per i piccoli, sopratutto quelli prematuri che sono già vulnerabili. Spero che ci saranno miglioramenti.

Pubblicato da
A. Carlino