Castel Volturno – Fiamme alte due metri, una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza e oltre due ettari di vegetazione ridotti in cenere.
L’Oasi dei Variconi, una delle zone umide più importanti d’Europa, è stata devastata per la seconda volta in due giorni da un rogo che ha divorato il versante destro del parco naturale, lungo le sponde del Volturno.
Plastica, pneumatici e tegole: il cocktail che ha alimentato le fiamme
Tra la vegetazione carbonizzata, i volontari del WWF hanno rinvenuto cumuli di rifiuti abbandonati: plastica, copertoni e materiali edili che potrebbero aver fatto da esca al fuoco. «È un disastro annunciato», denuncia il WWF Caserta, che da ieri presidia l’area con un pattugliamento continuo.
Già ad aprile l’oasi era stata colpita da due incendi che avevano distrutto due capanni appena costruiti per la tutela della biodiversità.
Mezzi aerei e squadre speciali: la macchina dei soccorsi
Per domare le fiamme sono intervenute due squadre AIB (Anti Incendio Boschivo), i vigili del fuoco della ‘Terra dei Fuochi’, unità della provincia di Caserta e due elicotteri. Sul posto anche il sindaco Pasquale Marrandino e la Protezione Civile locale. I carabinieri forestali hanno avviato le indagini per scoprire se all’origine ci sia un gesto doloso.
Un gioiello naturalistico sotto attacco
«Qui studiamo specie rare e migratorie, è un laboratorio a cielo aperto», spiegano dal WWF. L’area, riconosciuta come riserva regionale, è un crocevia per uccelli acquatici e piante endemiche. Ma oggi, tra i canneti anneriti, restano solo cicatrici di fuoco e l’amaro interrogativo: quanto ancora resisterà questo santuario della natura?
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 1 Agosto 2025 - 19:15
Commenti (1)
L’articolo mostra la gravità della situazion con gli incendi che colpiscono l’Oasi dei Variconi. È triste vedere la vegetazion distrutta e i rifiuti abbandonati, spero che si trovi una soluzione per proteggere questo posto unico e raro.