Frattamaggiore – Ancora un colpo alle cosche che controllano il territorio a nord di Napoli.
Dopo il recente blitz che ha assestato duri colpi ai clan di Frattamaggiore e dei comuni limitrofi, la Polizia di Stato ha eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, ritenute gravemente indiziate di estorsione tentata e consumata con l’aggravante del metodo mafioso. I fatti contestati risalgono dalla fine del 2021 fino al luglio scorso.
Il provvedimento, firmato dal G.I.P. di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è frutto di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato di Frattamaggiore.
Nel mirino degli investigatori il clan Orefice, storicamente radicato nell’area, accusato di aver imposto il pizzo al titolare di un bar del centro cittadino.
Il pizzo da pagare “in segno di rispetto”
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli indagati avrebbero sfruttato la forza di intimidazione del vincolo associativo e il clima di omertà imposto sul territorio per costringere l’imprenditore a versare somme di denaro “in segno di rispetto” – 6mila euro l’anno, divisi in tre rate durante le classiche festività di Natale, Pasqua e Ferragosto – successivamente ridotte a 1.500 euro.
Quest’anno, però, il commerciante avrebbe detto no al pagamento. La reazione, secondo l’accusa, non si sarebbe fatta attendere: minacce pesanti e l’esibizione di un’arma da fuoco per convincerlo a cedere.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 13 Agosto 2025 - 15:27
Commenti (1)
L’articolo è molto interessante e mette in luce le problematiche di sicurezza a Frattamaggiore. Pero non capisco come i clan possano operare liberamente senza esser fermati dalle autorita, e la gente deve vivere in paura sempre.