Torre del Greco – Si sente un miracolato Giovannone Montella ex pentito della camorra di Ercolano scampato a un agguato poco prima dell’alba di ieri mentre si trovava in auto poco distante da casa a Torre del Greco.
Gli investigatori però ritengono che i sicari, che hanno crivellato di colpi la sua auto volessero solo dargli un avvertimento e le indagini puntano a una vendetta di qualcuno toccato dalle sue dichiarazioni di giustizia.
Solo pochi mesi i carabinieri portano a termine un blitz con l’arresto di 12 persone legate al gruppo di Vincenzo Papillo e Raffaele Bifolco di Ercolano, il gruppo aveva anche una raffineria di cocaina e crack a Pugliano. E decisive erano state le dichiarazioni di Giovannone Montella
Suo padre Ciro Montella fu ucciso nel 20023 insieme al boss Mario Ascione
Giovanni Montella, detto Giovannone, abile trafficante di droga della zona Vesuviana, è il figlio di Ciro Montella ucciso l’11 marzo del 2003 in corso resina a Ercolano mentre si trovavav in compagnia del boss Mario Ascione vero obiettivo dei sicari.
Giovannone Montella che è anche nipote di un boss del clan Fabbrocino e legato a doppio filo con i narcos napoletani di Secondigliano aveva deciso di i collaborare con la giustizia nel 2009.
Dalle sue dichiarazioni nacque il blitz Strike che portò in carcere 24 trafficanti della zona Vesuviana che gestivano 11 “piazze” tra Ercolano, Portici e Torre del Greco, la maggior parte delle quali controllate da donne. Montella era agli arresti domiciliari ma teneva i rapporti con i clan napoletani e riforniva di droga le piazze vesuviane.
Nell’agosto del 2008 suo fratello sfuggì miracolosamente alla morte: alcuni sicari arrivarono in via mare ad Ercolano in sella a scooter ed esplosero ben 14 colpi di pistola contro l’abitazione.
Suo fratello invece sfuggì a un attentato nel 2028
Giovannone era stato condannato a nove anni di carcere nel processo con rito abbreviato. Ed ora terminata la sua fase di collaboratore di giustizia era libero.
Dopo gli spari contro la sua auto i pistoleri, che erano arrivati in auto, hanno anche fatto fuoco contro la palazzina in cui abitano alcuni familiari, nella zona del porto di Torre del Greco, a poca distanza dal luogo della prima sparatoria, ma in un’altra strada.
Ora gli investigatori stanno analizzando i filmati di alcune telecamere pubbliche e privati presenti lungo la zona ma allo stesso tempo si stanno rileggendo le dichiarazioni da collaboratore di Giovannone Montella per trovare uno spunto investigativo che porti ad individuare i responsabili dell’attentato.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 24 Agosto 2025 - 15:05
Commenti (1)
Questo articolo è molto interessante ma ci sono diverse cose che non tornano. Montella ha un passato complicato e le sue dichiarazioni sono state decisive, ma la situazione resta molto pericolosa e confusa per tutti. Gli investigatori dovrebbero fare piu attenzione.